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"Allons enfants de la... Juventus". Versione rivisitata della Marsigliese, firmata: Blaise Matuidi e Adrien Rabiot. Sono loro i due "galletti" dello spogliatoio bianconero: il primo era consideratoun esubero fino a due mesi fa, dall'altro ci si aspettavano giocate e gol dopo il suo arrivo in estate a parametro zero. Risultato? Matuidi è diventato insostituibile per Sarri, è il giocatore che tiene in piedi la catena di sinistra dove ci sono Alex Sandro e Cristiano Ronaldo. Rabiot, invece, è rimasto un'incognita: una manciata di minuti col Parma entrando dalla panchina e altre due presenze con Brescia e Spal più 10' in Champions contro il Bayer.

CONFRONTO - Adrien è scalato indietro nelle gerarchie di Sarri, dove insieme a Matuidi e Pjanic l'altro titolare è Sami Khedira. Gerarchie ribaltate tra i due francesi, l'esubero è diventato fondamentale; uno dei giocatori più attesi dell'estate ancora non si è fatto vedere. L'allenatore bianconero ha spiegato che deve tornare in forma perché era fermo da un anno a causa dei problemi extra campo avuti con il Psg - altro punto in comune: sono passati entrambi per il club di Parigi - dopo la sosta potrebbe arrivare la sua occasione ma intanto per ora ha giocato poco e niente. Matuidi invece non ne ha saltata una: sempre in campo dall'inizio alla fine delle partite tranne con il Brescia, quando è subentrato a Dybala a 10' dalla fine per tenere il risultato. Due facce della stessa bandiera, gerarchie ribaltatate made in Francia.

Juve, Rabiot è in difficoltà: Matuidi lo difende, ma quei rumors dalla Spagna...