MATUIDI PUNGE - L’azione è da manuale: cross basso di Digne, tocco di prima di Griezmann a servire l’inserimento perfetto di Matuidi che, con il mancino, inventa un diagonale imprendibile per il portiere bulgaro Iliev. E’ il nono centro del Maratoneta di Tolosa con la propria Nazionale, un bottino notevole per un giocatore che non ha mai fatto della prolificità in zona-gol una delle armi migliori. Quelle, Matuidi le ha già mostrate in abbondanza nelle prime partite con la Juve: corsa, pressing a tutto campo e intelligenza tattica hanno convinto Allegri a confermarlo come nuovo titolare della mediana bianconera. Certo, ad influire sulla scalata del francese è arrivato l’infortunio al ginocchio subito da Sami Khedira. Ecco allora che con il ritorno in campo del tedesco, probabile già dopo la sosta, per il tecnico campione d’Italia si profila un dilemma assolutamente inedito.
KHEDIRA CORRE - Il problema rimediato durante il ritiro di settembre con la Germania di Joachim Löw è di fatto una novità nella carriera bianconera di Khedira. Il mediano campione del mondo aveva perso appena 3 partite in tutte le competizioni del 2016-17 con la Juve, dimostrandosi fra i giocatori più utilizzati da Allegri nel corso dell’ultima stagione: 3836 minuti, una vita per un atleta abituato spesso e volentieri a lunghi stop. Un trend tornato di moda alla fine dell’estate, nelle vesti di un ginocchio che non sembra dare pace al trentenne di Stoccarda. Che adesso però scalpita, pronto a tornare in gruppo dai prossimi giorni, magari per mettersi a disposizione - nell’ipotesi più rosea - già in vista del match contro la Lazio. Ma togliere la maglia a questo Matuidi, che da mediano nella linea a due svolge praticamente gli stessi compiti di Khedira, appare ormai complicatissimo. Ridare fiducia al suo pretoriano o confermare la più bella sorpresa dell’ultimo mese? Ad Allegri l’ardua sentenza.
@mcarapex