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Presente all'evento de Il Foglio a San Siro, Beppe Marotta ha parlato del suo passato alla Juventus: "Italo Allodi? Il grande precursore. Lui dall'Inter andò alla Juve e fece un percorso inverso al mio. Era lungimirante, è stato il manager che ha organizzato i corsi da direttore sportivo a Coverciano. Il primo? C'eravamo io, Pierpaolo Marino, Moggi. Tutta la vecchia guardia. Il mio passaggio dalla Juve all’Inter? L’uscita di Pavel Nedved, che veniva dalla Lazio, è stata legata alla sua spontaneità e abbiamo avuto modo di chiarire. Non si può pretendere che il procuratore abbia una fede, io tifo Varese, sono un professionista". L'ex amminsitratore delegato bianconero ha parlato anche del caso Icardi: "La squadra è una comunità e bisogna mettere delle regole". 

STORIA FALSA - Marotta, infine, smentisce le voci riguardanti il presunto litigio con Agnelli: "Non volevo Ronaldo? È falsa la storia. Agnelli, con grande intelligenza, ci disse che si poteva fare l'operazione: era tutto standardizzato, ma fu un atto di coraggio per gli azionisti e io non potevo decidere. Io potevo valutare con Paratici e Nedved, non mi sono opposto. Ho avuto modo di conoscerlo, lui è un grande campione che dà l'esempio che poi diventa emulazione per gli altri". La chiosa è col sorriso: "Alla Juve, sì, avrei voluto terminare l'esperienza in un altro modo".