commenta
L'ex arbitro Luca Marelli analizza sul proprio blog l'episodio del rigore concesso ai rossoneri in Milan-Juventus.

"Il fallo di mano di Benatia è senza alcun dubbio punibile. Lo ripetiamo per i meno attenti: un tocco di mano, per essere punibile, non può che essere volontario. Un tocco di mano involontario non può essere punito con un calcio di punizione diretto o di rigore. Benatia, sul tocco di Higuain, ha il braccio largo ed alto. Il tocco a seguire dell’attaccante del Milan lo mette del tutto fuori causa, nel senso che non ha più alcuna possibilità di intercettarlo con gambe o corpo. Immediatamente dopo il braccio, sempre rimanendo ben staccato dal corpo, si abbassa repentinamente, andando a cercare il contatto col pallone. Rigore ineccepibile, dopo il primo replay era praticamente scontato che Fabbri richiamasse Mazzoleni alla “on field review”.

L’altra questione su cui si è discusso (e si discuterà per qualche giorno) è relativo all’eventuale provvedimento disciplinare. Per trovare la soluzione al quesito dobbiamo innanzitutto ricordarci della cosiddetta abolizione della tripla sanzione. Da ormai 3 anni circa, in area di rigore vengono depenalizzati i provvedimenti disciplinari nel caso in cui un difendente commetta un’infrazione tentato di contendere il pallone all’avversario. In questi casi, pertanto: il cartellino rosso per DOGSO viene trasformato in giallo; il cartellino giallo per SPA viene trasformato in “nessuna sanzione disciplinare”. La dizione “tentare di contendere il pallone”, però, presuppone che tale contesa sia effettuata con una parte del corpo utilizzabile, pertanto non con le mani. Non a caso la depenalizzazione della tripla sanzione (rigore, espulsione e squalifica per la giornata successiva) non vale nel caso in cui, per esempio, un calciatore impedisca il concretizzarsi di una chiara occasione da rete fermando il pallone che sta entrando in rete con le mani. Per tal motivo la questione sull’azione in oggetto non verte sull’eventuale ammonizione oppure sulla non necessità di procedere a sanzione disciplinare. Il fallo in questione deve essere qualificato per individuare la sanzione disciplinare.

Si tratta di chiara occasione da rete (DOGSO) oppure di azione potenzialmente pericolosa (SPA)? Nel caso in cui Benatia non avesse intercettato il pallone con la mano, Higuain si sarebbe trovato a tu per tu col portiere avversario, ancora fermo sul posto e lontano circa 11 metri dall’attaccante (prendete come riferimento il dischetto del rigore). Il tocco a seguire, furbo e preciso, avrebbe consentito ad Higuain di guadagnarsi una chiara occasione da rete (dato che ben difficilmente Chiellini avrebbe potuto contrastare la conclusione a rete). Il possesso del pallone, inoltre, è chiaramente dell’attaccante, dato che Benatia lo intercetta irregolarmente e, senza fallo di mano, sarebbe stato saltato di netto da Higuain. La scelta corretta avrebbe dovuto essere il calcio di rigore (poi assegnato) ed il cartellino rosso per Benatia, reo di aver interrotto una chiara occasione da rete senza valida contesa del pallone.

Detto ciò ed espressa l’opinione personale, posso comprendere i dubbi sulla possibilità di controllare facilmente il pallone da parte di Higuain, motivo per cui anche l’interpretazione meno severa (giallo per SPA) ha qualche (debole) elemento a supporto. Ciò che è fuori discussione è che l’episodio in questione potesse essere risolto senza assumere alcun provvedimento disciplinare. Peraltro, in concreto, sarebbe cambiato poco: Benatia sarebbe stato comunque espulso e squalificato per una giornata. La domanda ulteriore è una conseguenza: perché Mazzoleni non ha nemmeno ammonito Benatia? La risposta, probabilmente, è che Mazzoleni non ha nemmeno pensato al doveroso provvedimento disciplinare. In queste circostanze, di fronte ad un episodio sfuggito in presa diretta, può capitare che per un qualche motivo (superficialità, disattenzione) ci si concentri sulla scelta più importante dimenticando di chiudere l’episodio anche disciplinarmente. Resta l’errore, grave, di Mazzoleni: questo episodio non può essere definito senza un cartellino. E Benatia, in ogni caso, era già ammonito".