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La Juve è abituata a programmare. Ci riesce generalmente molto bene, a volte alla perfezione: basti pensare alla forza e alla completezza del reparto offensivo, uno dei migliori al mondo per qualità, quantità e varietà degli interpreti.

 

Fatica però, ormai da qualche tempo, a muoversi sul mercato dei centrocampisti. Il caso Witsel è stato il più clamoroso insuccesso (o forse la più clamorosa beffa) delle ultime stagioni, ma innumerevoli sono stati i calciatori inseguiti e poi - per un motivo o per l’altro - sfumati o bocciati. Anche oggi la situazione non è affatto lineare, sicura, serena.

 

I centrocampisti di totale affidabilità dal punto di vista tecnico sono tre: Pjanic, Matuidi, Khedira. Visto che Allegri spesso ama giocare proprio con tre uomini in mezzo, bastano un infortunio e uno scadimento di forma per metterlo in grande imbarazzo. Il tedesco, per di più, ha spesso problemi fisici e negli ultimi tempi sembra fatichi a recuperare brillantezza.



 

 

Alcuni sostituti non sono all’altezza: non lo è evidentemente Sturaro (crediamo che nessuno si offenda se diciamo che la Juve non è la sua dimensione); non lo è, almeno per il momento, Bentancur, in evidente calo dopo un buon avvio. Marchisio è un caso a parte: sulle sue doti non si discute, ma sembra in difficoltà nel recuperare un rendimento costantemente elevato; per di più l’allenatore non lo vede come un valore aggiunto e tra i due il rapporto è incrinato.

 

Alla luce di tutto questo, la Juve a giugno sarà costretta a operare un intervento deciso nel reparto. Emre Can - quando finalmente firmerà - sarà un grande colpo: un centrocampo formato da lui, Pjanic e Matuidi è di altissimo livello. Ma i bianconeri giocano ogni tre giorni, non possono fallire alcun obiettivo, gli infortuni sono un fattore di cui tenere conto. Perciò diventa indispensabile rafforzare anche il resto del gruppo.

 

Khedira potrebbe andarsene, Marchisio difficilmente accetterà un’altra stagione del genere, Sturaro e Bentancur dovrebbero cambiare aria per differenti motivi. Emre Can, insomma, non basta. Non a caso la Juve sta lavorando su ragazzi italiani di grande prospettiva: Pellegrini, Cristante, Barella. La rivoluzione sarà profonda. O, almeno, dovrebbe esserlo.

@steagresti
 

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