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Claudio Marchisio a ruota libera. L'ex centrocampista della Juve ieri ha ricevuto il Premio Liedholm, e nell'occasione ha rilasciato un'intervista a Tuttosport nella quale ha toccato diversi temi. Dal caso Ronaldo a Mandzukic, poi l'Inter di Conte.

SUL PREMIO VINTO - "Fiero, felice, emozionato. Anche molto orgoglioso. Di essere stato scelto insieme ad una “divina” dello sport italiano come Sara Simeoni. Mi mette i brividi questa vicinanza che la giuria ha visto tra me e Liedholm. Non l’ho conosciuto di persona, ma è come se lo avessi visto sempre: da bambino innamorato del calcio, che divorava tutti i video che mio padre mi regalava. Come allenatore un anticipatore: dalle sue idee tattiche sono nati i progetti calcistici delle squadre che mi hanno segnato. Il modulo senza punte della Spagna lo ha inventato Nils al Milan 40 anni prima".

SU CONTE ALL'INTER - "Ha cambiato sponda, non c'è da stupirsi. È stato scelto per un progetto importante, una proposta che ha fatto bene ad accettare. Si vedono già i primi risultati, la squadra cresce, recepisce le idee tattiche, ha identità forte ed equilibrio".

INTER CANDIDATA ALLO SCUDETTO? - "La Juventus, però, è molto forte. Continua ad esserlo, lo dimostra con il gioco, con i risultati. Resta la favorita, la più forte, anche per fare strada in Europa. Per lo scudetto vedo un duello Juve-Inter: troppo presto, per dire, se una delle due si staccherà prima dall'altra o se sarà un verdetto nelle ultime giornate. Ma sono due squadre un gradino più su di tutte".

RICORDI DI CONTE -
“La grandissima capacità di tirare fuori tutto quello che avevamo dentro. Il “sacro fuoco” come lo chiama lui: in tutti, anche in chi già aveva vinto tanto. E’ una capacità tutta sua”.

SULL’ATALANTA - “Un bell’esame, con delle incognite che accompagnano sempre la ripresa post nazionali. L’Atalanta ogni anno fa un passo avanti, gran merito di Gasperini. Un uomo capace di ripartire dopo la parentesi dell’Inter”.

SU SARRI - "Ci può essere la curiosità, ma io ho fatto altre scelte. Sta lavorando bene e, quando c'è un cambio, anche radicale, dopo molti anni, i giudizi affrettati non servono. Da bianconero per sempre, vedo una squadra che gioca buon calcio, che dà prove di forza. Ha una identità tattica diversa, ma può fare strada anche in Europa. Auguro ai miei amici di regalarmi, e regalare a tutti, il trofeo che, a me, sul campo manca”.

SUL CASO RONALDO - “Ronaldo avrebbe dovuto scusarsi? Non sta a me dirlo: certe decisioni si prendono anche dentro lo spogliatoio”.

SU MANDZUKIC - “Chi consiglierei al Milan tra Ibrahimovic o Mandzukic? Il Milan ha ottimi uomini di calcio che possono scegliere. Io dico solo che, da amico, mi dispiace vedere Mandzukic ai margini”.