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"Conte è pronto a chiudere il ciclo aperto alla Juve, vincendo battendola con la sua Inter". Così parla Matteo Marani, che sulle colonne di Tuttosport dice la sua sul confronto Juve-Inter per lo scudetto, oggi al via:

"Tralasciando le volgari risse da social, la sfida scudetto tra Juve e Inter è una piccola benedizione per il calcio italiano, che in questi due club ha quelli con il più alto fatturato, il maggior seguito di tifosi e un pezzo centrale nella storia della Serie A. Da quasi 10 anni, da quando cioè Antonio Conte ha aperto il ciclo sull’altra sponda del fiume, non si era più visto, al via, un campionato tanto aperto e tanto atteso. Il Derby d’Italia sarà il canovaccio di questa stagione. 
La Juventus è complessivamente più forte dell’Inter, ha una rosa ricca di alternative e un ambiente abituato a trionfare, come ha dimostrato bene l’ultimo e travagliato anno con Sarri. Il divario l’ha scavato la consuetudine dei giocatori a primeggiare, Dybala e CR7 per primi, perché il campo ha detto che Inter e la Lazio erano più vicine del passato e ha detto che l’Atalanta – leggendo bene le statistiche – è stata prima in mille classifiche, eccetto quella finale. Lo scudetto è stato della Juve, grazie agli scontri diretti favorevoli, e seconda è giunta l’Inter. Che in agosto ha ritrovato una storica finale in Europa League, aumentando ulteriormente fiducia e convinzione. 
A ciò si aggiunga che l’Inter ha rafforzato la rosa con Hakimi e Kolarov, ma pure con la conferma sottovalutata di Sanchez e una quarta punta che mancava. Con gli arrivi di Vidal e quello sognato di Kantè, la squadra può salire l’ultimo gradino. La squadra di Conte non è lontana dalla Juve. Ha terminato la stagione con la migliore difesa, elemento che spesso determina lo scudetto, e secondo migliore attacco, dietro alla sola Atalanta. Fra gol fatti e minore numero di reti subite, i nerazzurri hanno una forbice di 12 centri con la Juve. Sono numeri da scudetto. Nel girone di andata l’Inter è rimasta indietro di due punti, nel ritorno ha chiuso con un punto in più sulla Juve, appena sesta nel post lockdown. 
Kulusevski è uno dei migliori colpi del mercato e Arthur darà un ottimo contributo al centrocampo, come utile al reparto risulterà il dinamismo di McKennie. Dzeko sarebbe il vero colpo eccezionale per esperienza, classe e capacità di giocare in ampiezza e con gli altri, elementi ben fissati nella celebre tesi di Andrea Pirlo a Coverciano. Ma proprio Pirlo resta l’incognita della stagione. Possiede una mentalità vincente, ha idee moderne, sa certamente dialogare con i campioni, essendolo stato lui per primo, ma vanno evitate le fantasie che talvolta hanno il sopravvento nell’analisi. Bisogna infatti aspettare, poiché numerose sono le caratteristiche richieste a un allenatore. [...] Oggi aggiungiamo che è pronto a chiudere il ciclo bianconero aperto da lui e da Pirlo nel 2011. La Juve risponderà con la superiorità d’organico. Sarà uno splendido Derby d’Italia".