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I numeri son belli anche per questo: perché fanno sognare. Mario Mandzukic ha iniziato questa stagione in un modo che nessuno s'aspettava. Ha segnato, ha assistito, ha aiutato a modo suo una squadra che oggi sembra andare perennemente in discesa: e se davanti ha Napoli o Chievo, poco importa. Anzi: soffre pure di più con le ultime della classe. Ma poi la ribalta. Con l'animo di Mario, stavolta pronto a portare a casa il sogno di tutti, specialmente con un inizio così. 

I NUMERI - 4 reti nelle prime 8 gare. Due assist. Ha dato il via alla stagione e la sta proseguendo alla grandissima. Mandzukic è pur sempre l'uomo che mette k.o. il Real Madrid al Bernabeu, rigore di CR7 a parte. Il gladiatore che nelle notti decisive si esalta. Troppo spesso, solo in quelle: era l'ultimo bricio di frittate ribaltate dai critici. In qeust'inizio incapaci di appigliarsi a qualcosa. E allora, titolare inamovibile, indiscutibile. Nonostante i grandi colpi e i fuoriclassi col 7 sulla schiena. Non ha mai iniziato così, alla Juve. Quando l'ha fatto al Bayern, ha poi vinto la Champions. Segnale?

QUELL'ANNO - 2012-2013, nelle prime otto gare di Bundesliga i suoi gol furono addirittura 7. Sette. In otto gare. Va ripetuto perché da uno come Mario non te l'aspetteresti. Chiaro: era un altro ruolo - centravanti tipico - e un altro tipo di gioco. Le assistenze fioccavano e le difese tedesche non sono quelle italiane. Però non può essere un caso, con Mandzukic non lo è mai. E allora, il piglio quest'anno è profondamente diverso. Più spirito europeo. Più voglia di vincere. E un rinnovo nient'affatto lontano.