commenta
Minuto 86 di Juventus-Genoa. Allegri richiama in panchina Marchisio, al suo posto Rolando Mandragora. Una sostituzione ininfluente nell'economia della partita, ma che ha un valore simbolico immenso. Per Mandragora, infatti, è la conferma: l'incubo è finito. Dopo tanta, troppa, sfortuna inizia davvero l'avventura con la maglia della Juventus. Proprio contro il Genoa, squadra in cui è cresciuto e che l'ha lanciato, facendolo esordire in Serie A proprio contro i bianconeri. Intrecci di un destino che con il suo futuro ha giocato fin troppo. Ora è il momento di riscuotere.

Il lungo infortunio ha tenuto Mandragora lontano dai campi per quasi un anno. A gennaio si è ripreso, il mercato ha bussato ma la Juve ha detto no a tutti. Meglio si riprenda in casa. E così è stato, con un paio di partita con la Primavera che hanno evidenziato la sua crescita dal punto di vista sia fisico che mentale. Prova sottotono all'esordio, poi pian piano sempre più centrale nel gioco: la qualità ha iniziato a emergere. E quando ha chiuso facendo tre ruoli e dominando su tutti, otlre che dando indicazioni a tutti, il responso era chiaro: è pronto.

Pronto per la Serie A, che l'ha riaccolto. Ora Allegri sa di avere un giocatore in più per il finale di stagione, anche se ovviamente sarà doveroso dargli il giusto tempo per raggiungere il massimo. La prossima sarà la vera stagione del rilancio: con la Juve o con un altro club. Intanto, però, i segnali sono stati positivi anche contro il Genoa, per quanto poco indicativa fosse la gara. Si parla di sensazioni, di come il ragazzo è stato in campo e ci come ha giocato i pochi palloni a disposizione. La serata dello Stadium ha portato solo soddisfazioni. E ora si riparte, proprio dall'intreccio da cui era cominciato tutto. Non può essere una coincidenza.

@Edosiddi