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Il commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini, intervistato da SportWeek ha parlato, tra le altre cose, di Juventus e della sua passione per i colori bianconeri:

TIFO - "Le Marche sono terra bianconera... Tifavo Juve, come mio padre. Il mio mito era Bettega. Ma era una passione infantile, quando inizi a giocare a calcio, tifi per la tua di squadra. E ora da c.t., tifo per le italiane tutte. Mala Juve per me resta la squadra più forte del campionato, nonostante siano in una situazione che non gli consentirà di vincere lo scudetto. Ci sono stagioni in cui le cose vanno male, noi in Italia dobbiamo sempre cercare un colpevole, quando a volte non esiste. Questo è lo sport e nello sport non sempre le cose riescono come si pensa, nonostante il lavoro. È anche la sua bellezza, così possono vincere tutti".

SCUDETTO - "No, mi sembra un po’ troppo presto, manca tutto il girone di ritorno. L’Inter si è ripresa benissimo,
ma penso che sarà un discorso aperto almeno ad altre tre squadre: Milan, Atalanta e Napoli. E gli impegni in coppa faranno la loro parte"

LOCATELLI E CHIELLINI - "Piano piano ho imparato a conoscere tutti i ragazzi e sono stati tutti bravi, i più giovani che
son cresciuti molto velocemente: Locatelli ha fatto un grande Europeo, ma anche Berardi, Pessina. E i meno giovani, per quello che hanno dato. Io ho preso sempre come modello Chiellini, che ha 38 anni ed è ancora un giocatore importante in campo e fuori, un grande esempio per i ragazzi. È difficile sceglierne uno. Anche perché non conto i 26, io conto i 50/60 che si sono alternati nelle qualificazioni: non erano nella fase finale per motivi numerici, ma hanno tutti contribuito a portare a casa l’Europeo. E meritano un grazie".