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16 settembre 2014 - 14 settembre 2021. Malmö-Juventus è quasi un déjà vu, se è vero che la giornata della vigilia sembra riproporre all'ambiente bianconero due temi già visti, con solo qualche leggera variazione: facce bianche e (poche) certezze. Le prime sono quelle dei giocatori, pallide e tirate per la paura di scendere in campo in Champions League contro gli svedesi: era stato lo stesso Massimiliano Allegri, in una delle sue più celebri conferenze stampa, a raccontare il timore provato dai suoi per il debutto in Europa sotto la sua guida (e allora in squadra c'erano, tra gli altri, Buffon, Pogba, Marchisio e Tevez), timore che sembra ritornare oggi alla luce di un avvio di campionato decisamente preoccupante, con un solo punto conquistato in tre partite.

Ecco di nuovo i volti bianchi, dunque, ma anche qualche certezza, rappresentata proprio da chi quel 16 settembre 2014 c'era: dal capitano Giorgio Chiellini al suo immancabile compagno di difesa Leonardo Bonucci, dal "nove" Alvaro Morata a... Simone Padoin, passato dal campo alla panchina in qualità di collaboratore tecnico. E chissà che queste costanti non possano crearne un altro, di déjà vu: quello di un'incredibile cavalcata verso la finale, allora interrotta solo all'ultimo ostacolo dal Barcellona all'Olympiastadion di Berlino, sotto gli occhi di un attento Paulo Dybala in tribuna da neo giocatore della Juventus, che ora, sette anni dopo, è chiamato a guidare la squadra nel suo nuovo debutto europeo. Con il gruppo delle "certezze", non delle "facce bianche".