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Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha parlato a Tuttosport per i suoi 60 anni: "Idolo da ragazzo? Ho cominciato con Coppi, poi Mennea e Totti». 
 
L'AVVOCATO - Da ragazzo aveva un rapporto speciale con l’Avvocato Gianni Agnelli? Non ne ho mai parlato volentieri, per una questione di riserbo. Si sono dette tante cose. Diciamo che pur avendo generazioni di distanza, con me si è divertito e a me era molto affezionato. E io non posso che dirgli grazie, perché la sua amicizia mi ha reso orgoglioso. I suoi familiari sono testimoni e sicuramente avranno piacere di quello che dico, perché era un rapporto alla luce del sole, in un clima evidente di divertita e divertente complicità". 
 
ROMA - "Molti pensano che il mio sogno segreto sia quello di diventare un giorno presidente della Roma? Non conosco un tifoso di calcio che non sogni di diventare presidente della sua squadra...".

JUVE - "Ogni anno, ad agosto, i suoi colleghi mi chiedono chi vincerà il campionato. Ecco, le rispondo già adesso: anche l’anno prossimo vincerà la Juve. C’è un gap troppo forte che non è colmabile. Ma così è. Per i grandissimi meriti della Juve e per i demeriti della concorrenza. Andrea? Sì, è vero, anche se frequentavo di più per questioni anagrafiche suo fratello Giovannino. Però sapevo che Andrea avrebbe fatto bene, benissimo. E’ uno capace e determinato. Se decide una cosa, riesce a portarla a termine".

SUPERLEGA - "Non ne faccio una questione di schieramento, però non posso essere a favore di una SuperLega che rischia di deprimere il patrimonio nazionale, anche dal punto di vista culturale. Non vorrei che si allargasse ancora di più la forchetta tra i più ricchi e i meno ricchi".