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Lo sappiamo: il calcio è un gioco di squadra. Lo sappiamo: tutti sono utili, nessuno è indispensabile. Ma c’è un giocatore, nella Juventus, più utile e più “indispensabile” di altri? Uno di cui, certo, si può fare a meno, però con molta sofferenza?
E chi è? Siccome quella di quest’anno è davvero una bella squadra, con una rosa altamente competitiva, capace di coprire egregiamente assenze importanti, la risposta non è facile. 

D’impulso, si potrebbe dire: Ronaldo. Ha giocato sempre (esclusa una gara di Champions), segna, è un trascinatore, è un esempio di professionalità, ha una carica mentale impressionante. Oppure, Mandzukic: generoso, infaticabile, dappertutto (terzino, mediano, centravanti). Oppure, Pjanic. No, Pjanic no! All’opposto, ci pare un giocatore altamente sostituibile. Lento, spesso impreciso, discontinuo, alterna in modo impressionante prestazioni, come l’ultima di Champions, imbarazzanti ad altre più convincenti. A sua scusante, si può dire che quel ruolo alla Pirlo non è il suo, che dovrebbe giocare più avanti con la possibilità di tirare maggiormente in porta e provare  con maggior coraggio l’ultimo passaggio. No, il bosniaco è altamente sostituibile, vista la crescita di Bentancur, con conseguente, necessario riposo.

Il giocatore più essenziale, più necessario è, per la Juve, Chiellini. Fisicamente incontenibile, psicologicamente ferreo, straordinariamente generoso e da qualche partita, anche raffinato. Contro il Valencia non ha sbagliato niente. Ha effettuato recuperi impressionanti, anticipi in area prodigiosi, lanci millimetrici, uscite palle al piede con ultimo passaggio al millimetro. Ma anche quando sbaglia, non sbaglia mai, perché si rialza, torna a combattere, a chiudere e ripartire. E insegna a non arrendersi mai.

Il suo peso non è soltanto atletico, la sua influenza non è soltanto psicologica: in Chiellini c’è il grande valore morale di chi non molla mai e non ha mai mollato, di chi lavora duro, senza vanto, senza vanagloria, senza appagamento o sosta. Di chi non scoraggia. E’ lui il duro che gioca quando il gioco si fa duro. E’ lui “la forza della natura” che ogni allenatore vorrebbe.
Con quella faccia da ciclista e da pugile allo stesso tempo, evoca dedizione, fatica, ma anche  la misura e l’ intelligenza come fondamento della vita.

Forse per questo, ora, nonostante non sia il prototipo della bellezza apollinea, l’hanno voluto per la pubblicità di un prodotto tecnologico. Volevano uno credibile, che trasmettesse l’idea d’una qualità proiettata nel futuro. Alla Juve, lo ha fatto e lo fa da quasi 15 anni.

Tutti i numeri della stagione di Chiellini, raccolti da WhoScored.com fin qui, nella nostra gallery dedicata.