Se Gigi Buffon avesse stabilito che per lui era ormai tempo di dire un basta radicale e definitivo con il calcio giocato avrebbe fatto un torto più che altro a se stesso perché, specialmente per un portiere e per un atleta che ha avuto la fortuna di mantenersi fisicamente integro, la carta d’identità possiede un valore molto relativo. Il “fanciullino” che resiste dentro ciascun calciatore può continuare a sopravvivere e a divertirsi soprattutto se porta addosso la maglia numero uno. Sicchè, per onorare questo desiderio di militanza professionale, Gigi Buffon ha pensato bene di tornare a casa nella sua Juventus.
La stragrande maggioranza dei tifosi bianconeri ha accolto la “buona novella” con grande entusiasmo. Non poteva essere che così. Buffon si porta addosso le stimmate bianconere e rappresenta l’uomo illustrato con le immagini della Storia della Juventus. La sua gente aveva digerito con fatica la sua “vacanza-studio” con il PSG, ma certamente non avrebbe mandato giù il boccone semmai il portiere fosse finito in un’altra società italiana. La critica, al contrario della vox populi, non è stata invece troppo tenera con il portiere. Secondo alcuni commentatori e analisti la Juventus, con questa operazione nostalgia, si sarebbe andata a cercare dei guai e soprattutto li avrebbe creati al titolare polacco della maglia il quale gli aveva fatto da riserva. Mi permetto di dissentire con forza da questa teoria. Intanto perché Szczesny non è un pivello e sa perfettamente che il ritorno di Gigi non significa assolutamente rischio di concorrenza. Poi perché la presenza dell’ex rientrato rappresenterà un valore aggiunto, a livello emotivo e psicologico, per l’intero gruppo biancone. Si può essere capitani pe sempre, anche senza fascia al braccio se occorre.
Infine, ci sono quelli che l’hanno presa proprio male e si sono incazzati di brutto. I tifosi del Milan hanno voluto leggere nel ritorno all’opera di Buffon una sorta di provocazione e di oltraggio ai colori rossoneri e in particolare alla persona di Paolo Maldini il quale, a oggi e con 647 partite disputate, detiene il record di presenze in Serie A. Francamente faccio parecchia fatica nel pensare che lo scopo principale che ha spinto Buffon a tornare alla Juventus sia stato quello di raggiungere e di superare lo score del mitico capitano del Milan.
La vera ragione del ritorno a casa di Gigi è legata al suo stesso futuro professionale non più come giocatore ma come manager nella società che ha contribuito a renderlo grande mentre lui l’aiutava a sua volta a crescere. E per arrivare a tanto e non bruciare i tempi si può anche partire dalla panchina. Se poi Buffon dovesse sul serio prendersi il record di presenze… beh non credo che manco Paolo Maldini, uomo di mondo e persona intelligente, se ne avrebbe a male. I record esistono per essere battuti.