SULLA DINAMO KIEV – “[Dall'ultima volta in cui la Dynamo ha preso parte alla fase a gironi], la squadra ha perso un gran numero di giocatori di esperienza. Abbiamo abbracciato la linea verde e ora la squadra è molto giovane. Il mio compito è farla crescere fino a quando comincerà ad ottenere risultati. Nel calcio è impossibile vincere da subito, i miracoli non esistono. Mi aspetto che i miei giocatori vadano in campo senza paura, consapevoli del loro valore, senza pensare a chi si troveranno davanti. Molti di loro sono giovanissimi, giocare a questi livelli li aiuterà a crescere. E anch'io sono qui per questo”.
SU RONALDO E MESSI – “Io li ho incrociati parecchie volte, ma i miei giocatori no. Succederà presto e io dovrò spiegare loro con chi avranno a che fare. Messi è un brevilineo ed è straordinario negli spazi stretti per via della sua accelerazione, del dribbling e della fiducia nei suoi mezzi. Ronaldo è un tipo di giocatore differente, ama molto il gol e ha bisogno di spazi più ampi. Ha bisogno dell'aiuto di tutta la squadra. Messi può fare molto da solo. Ronaldo può fare da solo esclusivamente in area o negli ultimi 20 metri, ma sfrutta al meglio gli spazi creati dagli altri per andare a bersaglio. Sono due giocatori differenti, ma sono entrambi formidabili”.
SULLE MOTIVAZIONI – “Trovo le mie motivazioni nella passione per il calcio. Ho provato a smettere l'anno scorso dopo aver lavorato senza sosta per 50 anni, ma non ce l'ho fatta. Mi sono detto che potevo dare ancora tanto, soprattutto ai giovani e sono felice di essere di nuovo al lavoro. Ciò che mi spinge a continuare è la passione. Cerco di capire le persone e di rispettare le differenze culturali, sia nel calcio che nella vita. Aver allenato in tutto il mondo come ho fatto io ti permette di confrontarti con persone e culture diverse. Impari a capire che non è solo il calcio a contare”.
SULLA CHAMPIONS LEAGUE – “La conosco davvero bene! Ho all'attivo oltre 130 partite e non parlo solo di fase a gironi. Le squadre giocano anche le qualificazioni, uno, due, tre turni... L'inno della Champions League è come il proprio inno nazionale. Quando lo ascolti lo fai con la stessa emozione e lo rispetti allo stesso modo”.