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La Lazio si è definitivamente lanciata nella lotta scudetto vincendo lo scontro diretto all'Olimpico contro l’Inter. Il presidente biancoceleste Claudio Lotito ha raccontato a Il Messaggero le emozioni del momento: "La svolta nel gruppo arriva proprio quando tutti hanno cominciato a capire questo: niente rendite di posizione. Devo dare atto ai miei giocatori di aver rispettato chi li rispettava e si stanno comportando da grandi professionisti e da gente di famiglia". 

RETROSCENA LOTITO - "La più grande soddisfazione della partita di domenica non sono i messaggi e le telefonate, ma la mia entrata negli spogliatoi dopo il 90’: entro e vedo 5 o 6 giocatori arrivare verso di me, piani di adrenalina. Urlavano: visto, presidente, abbiamo fatto quello che hai detto; hai visto presidente, hai visto! Urlavano come matti. E stanno facendo quello che ci siamo detti"

SULLE TELEFONATE POST PARTITA - "Tantissime, da laziali, ma molti non laziali. La verità è che ci chiedono di rompere il monopolio della Juve, di battere l’Inter. Tifano noi tutti quelli che non tifano Juve e Inter".

SU MILINKOVIC - "Mi fa molto piacere sentirlo parlare di famiglia laziale. Noi abbiamo trattato bene lui: abbiamo rivisto il suo contratto più volte, lo abbiamo fatto sentire importante per noi. Stiamo crescendo tutti insieme".

LOTITO PENSA AL LAVORO, NON ALLO SCUDETTO - "In campo si divertono loro, sugli spalti i tifosi, io lavoro. Eppoi, ricordatevelo sempre: Lotito è un animale a sangue freddo". E lo Scudetto: "Quello mi chiedevano al telefono da Milano, dal Sud… Io penso alle cose concrete, non ai sogni".