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La genesi della coppia che anche oggi contro la Sampdoria guiderà il centrocampo della Juventus - la terza volta consecutiva da titolari, la quarta in totale - va ricercata in un'esigenza, più che in una scelta precisa: gli infortuni di McKennie prima e Zakaria poi hanno "eletto" Arthur e Manuel Locatelli. Per i tifosi sinonimo di qualità e desiderio a lungo invocato, per Massimiliano Allegri una piacevole sorpresa anche in termini di efficacia. Lo dicono anche i numeri: tre partite vinte su tre, una media gol di 2 fatti e 0,3 subiti (rispettivamente +0,5 e -0,7 rispetto a quando manca uno dei due).

STRADE CHE SI INCROCIANO - Eppure il percorso dei due fin qui è stato diverso: Locatelli, fortemente voluto e arrivato in estate, è diventato subito un perno della Juventus. Anche qui a testimoniarlo ci sono dei numeri, ancora più inequivocabili: l'ex Sassuolo è infatti il terzo giocatore più utilizzato da Allegri in termini di minuti (2268, dopo Szczesny e De Ligt)) e quello con più presenze stagionali insieme a Morata (37). Sono soltanto 11 invece le presenze da titolare di Arthur, che dopo un gennaio in cui l'addio sembrava imminente, complici anche gli infortuni dei colleghi di reparto si è ritagliato un posto a centrocampo.

NUOVO INIZIO? - Allegri non aveva mai effettivamente forzato per il suo addio, con l'Arsenal non fu trovato l'accordo: col senno di poi, meglio così. Con lui, infatti, Locatelli può giocare un po' più avanti, lasciando al brasiliano i compiti da regista e ricercando con più continuità quel gol che in questa stagione non è arrivato quanto ci si aspettava (per ora sono solo tre). A secco invece Arthur: certo, non è questo quello che gli viene chiesto: ma un centrocampista non timbra il cartellino da Zakaria contro il Verona. E oggi a Genova Arthur e Locatelli potrebbero "sancire" un nuovo inizio in tal senso.