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Lo scudetto non è mai stato realmente in discussione. Almeno dopo il lockdown: dopo una partita sola la Juve era passata dal +1 al +4, fino al +8 di lunedì sera nonostante la striscia di tre partite senza vittore tra Milan, Atalanta e Sassuolo. Però i numeri che continuano a essere lì in vista, sono quelli che parlano di una squadra ancora da registrare sotto tanti punti di vista verso il ritorno in Champions League. Perché lo scudetto non basta, non può bastare. Per essere soddisfatti sicuramente: l'altra faccia della medaglia di questo dominio che prosegue senza sosta in Italia dal 2012 è anche rappresentata dal fatto che il tricolore sia minimo sindacale o forse qualcosa in meno. Ma anche per fare in modo che Maurizio Sarri possa effettivamente essere sicuro della conferma al di là di dichiarazioni più o meno di circostanza. La differenza verrà fatta dal cammino in Champions. E per fare in modo che l'ostacolo europeo possa essere superato almeno nella gara di ritorno con il Lione, quei numeri devono essere analizzati con grande attenzione.

I NUMERI – Eccoli allora alcuni numeri da analizzare. Il primo: 36 gol subiti solo in serie A. Tanti, tantissimi. Troppi. Pur essendo la miglior difesa del campionato insieme a quella dell'Inter, ora la Juve deve tornare a essere blindata, perché margini di errore in Champions non ce sono più. Guardando alla partita con il Lione, ecco un'altra sfida un po' come lo scudetto, vincere deve essere il minimo sindacale, partire dallo 0-1 rende le cose più complicate ma non può essere un alibi. Un risultato scomodo da cui ricominciare anche perché in 47 partite giocate in stagione, la Juve ha subito gol addirittura in 30 occasioni. E solo in 14 ha vinto con più di 2 gol di scarto. 

LA MARCIA – Motivo tra i motivi che devono spingere la Juve a non sprecare più nemmeno un'occasione, prima si archivia anche aritmeticamente lo scudetto, prima ci si potrà dedicare solo al Lione. E poi all'eventuale Final Eight di Lisbona. Perché i numeri non sono tutto, ma nemmeno la carta lo è. Di sicuro c'è che la Juve di queste ultime due settimane può battere chiunque, ma anche perdere con chiunque. Di sicuro c'è che la gara col Lione sarà fondamentale per tutti. Molto più di uno scudetto che non arriva per diritto acquisito, è vero, ma allo stesso tempo non può bastare.