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Lino Banfi, alias Oronzo Canà. Lo storico "allenatore nel pallone", protagonista nel celebre film, ha parlato al Corriere dello Sport: "Il 5-5-5 non andrebbe bene sarebbe troppo dispendioso con così tante partite ravvicinate. Userei una bi-zona mascherata. Anzi, la “bi-zona con la mascherina”. Semplicissimo, durante una marcatura in genere si alzano le mani come per dire “non l’ho toccato”. Ecco, in questo caso invece i difensori dovranno mettere le mani davanti alla bocca, come se fosse una mascherina. L’avversario rimarrà perplesso e si fermerà per capire. Ed è a quel punto che noi lo fotteremo togliendogli il pallone con il cucchiaino e andando in rete». 
 
PLAYOFF E ALGORITMO - «Assolutamente no, numeri e percentuali non fanno per me. Mi farò aiutare da Ancelotti. Ogni volta che lo vedo gli ricordo: “Guarda che io ti conosco da quando eri in Primavera. Poi anche in inverno e in estate. Eri un pulcino, ora da allenatore fai il gallo”». 
 
DUBBI - «Sì, con il distanziamento sociale mi servirebbe un panchinone di 30 metri. E i più lontani non entrerebbero mai, perché mi scorderei di averli a disposizione. Che poi comunque si danno il cinque quando c’è una sostituzione o fanno gol. Sì, mancano gli abbracci, non si buttano uno sopra l’altro. Questo potrebbe essere anche un bene per alcuni. Se accadesse a Crisantemi che è tutto pelle e ossa, con 4-5 persone sulla pancia, dopo dovremmo contare le costole rotte». 
 
COME EVITARE INCURSIONI NOTTURNE - «Di Speroni ce ne sono parecchi nelle squadre. Sono carini e leggermente più colti di trent’anni fa. E sono aumentate anche le spasimanti. Dovrei mettermi di guardia personalmente, nascosto negli armadi come una volta». 
 
ALLENATORI - «Ho sempre stimato Mihajlovic, sia come giocatore che come tecnico. Mi piace il suo sguardo, il suo modo di stare in panchina. E poi non si mette nemmeno a fischiare come Trapattoni, un altro a cui ho insegnato tanto. Beh, per fischiare usava entrambe le mani, io gli ho mostrato come si facesse con due sole dita, variando anche l’intensità. Ovviamente ammise che fossi molto più pratico di lui». 

MERCATO - «Va bene, ma di Cristiano Ronaldo vorrei solo il pomo d’Adamo. È tre volte quello degli altri. Poi è veramente forte, anche se alla ripresa era un po’ sottotono. Non è concepibile che uno come lui sbagli un rigore, come non lo sarebbe che Oronzo Canà vinca una partita. L’unico dubbio sarebbe forse sull’alimentazione. Dicono che mangi sempre sano, roba come petti di pollo, anche un po’ sconditi. Capisco che per i calciatori le porzioni debbano essere ridotte, ma avete tanti soldi, almeno mangiatele buone. Che ne so, tre etti d’aragosta. Ad esempio ho sempre adorato Seedorf, perché mi confessò la sua passione per le cozze pelose: le ordinava addirittura da Trani». 
 
COME ARISTOTELES? -
«Dybala! In certi momenti i suoi dribbling somigliano a quelli di Ari. E poi mi sembra anche un bravo “raghèzzo” come lui».