OCCHIO ALLO SCHEMA - I Dragoes di Nuno Espirito Santo si fondano su un gioco riflessivo, che lascia spesso il pallino del match agli avversari per poi colpirli grazie alla tecnica e alla rapidità dei molti trequartisti in rosa. In questo senso, sono stati più volte fondamentali in stagione gli inserimenti degli attaccanti a premiare i lanci degli esterni. Si veda il gol che ha dato inizio alle danze nell’ultimo scontro casalingo con lo Sporting Lisbona: palla a Corona, cross per la testa di Tiquinho e gol. Sembra quasi di vedere la replica delle reti subite dalla Juve nell’ultimo derby della Mole (Belotti) e in Supercoppa contro il Milan (Bonaventura): in entrambe le occasioni il mancato taglio da parte di Lichtsteiner si rivelò decisivo. A due giorni dalla partita più importante della stagione finora, il passato deve servire da insegnamento.
SVOLTA EUROPEA - Nell’ultimo match disputato da Lichtsteiner in Champions League, lo scorso 16 marzo, lo svizzero capitolò insieme a tutta la Juve nel rocambolesco 4-2 subito dal Bayern Monaco all’Allianz Arena. La rimonta dei bavaresi eliminò la squadra di Allegri dalla competizione e a Stephan rimase, come unica consolazione, il premio per il gol più bello della manifestazione: quello segnato al Borussia Park di Monchengladbach nella partita della fase a gironi. Un po’ poco, per chi vuole scrivere la storia. Adesso è il momento di voltare pagina.
@mcarapex