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Per dare l’assalto al primo trofeo dell’anno, quello che necessariamente influenzerà l’avvicinamento alle altre due battaglie che mancano al termine della stagione, Max Allegri è costretto a pescare dalla gioielleria del settore giovanile. Normale, vista la coperta corta della Juventus in attacco, con il passaggio al 4-2-3-1 che ha di fatto dimezzato i ricambi a disposizione del tecnico. Un problema aggravato dal grave infortunio subito da Marko Pjaca e dai problemi alla schiena di Mario Mandzukic, dopo il colpo subito nell’ultimo match contro la Roma. Così, fra i convocati per la finale di Coppa Italia, ecco spuntare Moise Kean e Mehdi Léris. Il primo lo conoscono ormai tutti - primo Millennial ad esordire in Serie A e in Champions League e vero top player della Primavera bianconera - ma i complimenti si sprecano giustamente anche per il secondo, che in appena dieci mesi agli ordini di Fabio Grosso ha messo in mostra qualità fuori dal comune.

COME ZIZOU - Léris nasce a Mont de Marsan, nella regione della Nuova Aquitania. Classe ’98, è un fantasista franco-algerino, denominazione che a molti tifosi juventini ricorderà un certo Zinedine Zidane. Al netto di paragoni importanti, il ragazzo cresciuto nel Chievo ha già dimostrato di poter meritare un top club. Su 35 presenze stagionali, Léris ha collezionato 11 gol e 5 assist: ma a stupire è soprattutto la qualità delle giocate. Si riveda, a proposito, il gol capolavoro nel match di esordio della Viareggio Cup, una semirovesciata spalle alla porta con cui il talento diciottenne ha abbattuto il Dukla Praga a pochi secondi dal fischio finale. Una gioia per gli occhi, con particolare soddisfazione di Marotta e Paratici, abili a bruciare la concorrenza e a prelevare il giocatore dalla Primavera gialloblù lo scorso luglio.

SERATA SPECIALE - La chiamata per Juventus-Lazio segna l’esordio di Léris fra i convocati della prima squadra, arrivato proprio in vista di uno dei match più importanti della stagione. Non che l’attaccante - ala sinistra naturale - soffra la pressione: “Sono arrivato alla Juve per giocare competizioni come questa”, dichiarò a febbraio in riferimento alla Youth League. Adesso il classe ’98 è pronto a conquistare il primo trofeo “dei grandi” e, chissà, prepararsi come Kean per l’approdo in Champions. Con il compagno della Primavera il rapporto è sempre ottimo, anche adesso che dai campi di Vinovo si sono ritrovati nella stanza di hotel a Roma, in attesa della partenza per lo stadio Olimpico. Fra una partita alla PlayStation con Sturaro e qualche presa in giro, Léris vede davanti a sé una serata storica. Per la Juve, certo, ma soprattutto per lui.

@mcarapex