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“Il mio obiettivo è allenare in Serie A”. Nicola Legrottaglie non nasconde la propria ambizione: dopo aver conseguito l’abilitazione ad allenatore professionista di prima categoria, l’ex difensore sogna di tornare ai massimi livelli, stavolta in un nuovo ruolo. Ma nell’intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni de ilBiancoNero.com lo sguardo va anche alla sfida tra Juventus e Milan, che lo vede nel ruolo di doppio ex.

JUVE-MILAN - Nel 2011 Legrottaglie, passato dalla Juve al Milan, ha festeggiato l’ultimo scudetto dei rossoneri, allora allenati da Allegri. Otto anni dopo, i rapporti di forza sono ribaltati. “E’ cambiato lo spogliatoio, alla fine è la qualità dei giocatori a fare la differenza”, spiega: “La svolta radicale è arrivata quando il Milan ha perso i suoi campioni. Per rimpiazzare certi calciatori ci vuole tempo e pazienza, la società era arrivata al capolinea e ha dovuto ricominciare da zero. Lo stesso era successo alla mia Juve anni fa, quando dopo Calciopoli abbiamo dovuto ricostruire e ci abbiamo messo anni”.

CHIELLINI - Parlando di leader dello spogliatoio, non si può non citare Giorgio Chiellini. “A livello europeo ci sono tanti buoni difensori, certo, ma lui rimane uno dei migliori”, assicura Legrottaglie in riferimento al suo ex compagno di reparto: “Penso che in Italia non ci siano centrali come lui. E’ un modello di difensore classico, molto preciso, in Serie A non se ne trovano con quella forza e con quella testa. E’ un esempio e negli ultimi anni ha dimostrato di essere praticamente indispensabile. Non ci sono tanti giocatori indispensabili, ma lui quando manca lo senti…”.

GATTUSO - “Stupito dal Gattuso in versione allenatore? A volte immagini delle situazioni e invece accadono altre. Neanche io immaginavo di allenare, eppure ho deciso di farlo. Conta la passione e la voglia di migliorarsi, Gattuso ha avuto entrambe e ha raggiunto degli obiettivi”.

ALLEGRI - “Non credo che sia a fine ciclo. Anche perché, per salutare Allegri, dovresti già avere un allenatore di quel livello a portata di mano. Se hai un tecnico come Allegri non te lo fai scappare, a meno che tu non abbia già un accordo con Mourinho o con Conte… Ho la sensazione che rimarrà alla Juve”.

LEGROTTAGLIE ALLENATORE - “Mi piace molto la gestione dello spogliatoio, la valorizzazione dei calciatori, l’obiettivo di tirare fuori da loro il meglio: l’allenatore migliore al mondo fa proprio questo, secondo me. Poi le idee calcistiche ti permettono di avere un’identità: io ad esempio voglio che la mia squadra sia attiva e mai passiva, voglio vederla entrare in campo per decidere come andrà la partita. Serie A? Certo, uno punta sempre al massimo. E per me il massimo, avendoci giocato, sarebbe allenare a certi livelli”.

CASO KEAN - “Serve un po’ di buonsenso nell’affrontare questi argomenti, a volte si viene strumentalizzati con poco”. Legrottaglie, che nel 2017 ha ricoperto il ruolo di vice-allenatore del Cagliari rimanendo legatissimo a questa città, commenta così gli episodi di razzismo avvenuti alla Sardegna Arena: “Sono assolutamente da condannare, ma non solo a parole. Bisogna prendere delle decisioni. Quando viene individuato qualcuno che va contro determinati principi, si prende, si porta via e non si fa più entrare in uno stadio. Ma non bisogna comunque generalizzare, 10 persone non sono 18mila, allo stadio quella sera c’erano tante altre persone perbene. Per quanto riguarda Kean e il suo atteggiamento, dico che poteva evitarlo, perché in quel modo ha acceso un po’ i toni. Si è trattato di mancanza di esperienza, però finisce lì”.