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Finalmente ci siamo. Salvo cambi di programma, giovedì dovrebbe andare in scena il tanto atteso confronto tra Jorge Antun e la dirigenza bianconera per (ri)discutere il rinnovo di contratto di Paulo Dybala, probabilmente presente in prima persona al summit. La vicenda ormai è nota, a tal punto che l’entourage argentino già sa cosa si sentirà dire all’appuntamento, offerta economica inclusa. A restare sospesa è semmai la risposta di Dybala, l’eventuale rilancio, i possibili chiarimenti che verranno richiesti. E in tale contesto è inevitabile prendere atto del fatto che ora anche quella della rottura possa essere un’ipotesi pure abbastanza concreta, che se dovesse verificarsi difficilmente manderebbe nel panico la Juventus. Per farla semplice, la sensazione è che se Dybala dovesse rinnovare farebbe un bel favore alla Juve, se dovesse decidere di lasciare a fine contratto forse raddoppierebbe il favore almeno dal punto di vista del club che circola con sempre più insistenza. Così, se Dybala dicesse di no, cosa farebbe la Juve? Di sicuro, con o senza Paulo, questa sta già diventando la squadra di Dusan Vlahovic, in attesa del pieno e fondamentale recupero di Federico Chiesa. E poi?

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