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Ha detto tanto, Maurizio Sarri, di quella che sarà la sua Juventus. Una Juve diversa da quella del passato e non potrebbe essere altrimenti. "Io conosco un solo modo per togliere lo scetticismo: vincere, andare in campo e fare un buono spettacolo". Fino a ieri il motto e il mondo Juve si fermavano al verbo vincere, da oggi Sarri proverà a scrivere anche un'altra parte della storia. Non partirà dai moduli, Sarri, ma dai calciatori. E questa è forse l'unica cosa che ha in comune con Massimiliano Allegri, suo predecessore del quale ha parlato ovviamente molto bene anche perché tra i due c'è un ottimo rapporto. Il compito di Sarri sarà soprattutto quello di rivitalizzare una squadra che lo scorso anno non è riuscita a capitalizzare tutto il suo talento. 

TALENTO AL COMANDO - Nei prossimi giorni Sarri volerà in Grecia per parlare con Cristiano Ronaldo. C'è soltanto da capire quando ma ovviamente la sua Juve sarà basata sul numero 7. ​"E' un'emozione, ha quasi tutti i record del calcio mondiale e vorrei fargliene battere qualcun altro per incidere qualcosa nella sua carriera", ha dichiarato il tecnico toscano la cui Juve poggerà su Cristiano e sul talento. "Sono i giocatori offensivi che cambiano la storia. Bisogna partire dai talentuosi: da Ronaldo, Dybala e Douglas Costa che è un potenziale top player, forse ancora inesploso". Insomma, Sarri è appena arrivato ma l'impressione è che abbia già ribaltato la Juventus. Nella seconda parte della scorsa stagione l'argentino era uscito dal progetto tattico di Allegri mentre il brasiliano si è praticamente autoescluso già alle prime battute  con comportamenti che avevano infastidito la società, sia in campo che fuori. Dal punto di vista puramente tattico Sarri punta su di lui, eccome. Bisognerà vedere se anche la società sarà disposta a dargli una seconda possibilità anche perché come ammesso dallo stesso tecnico "Loro conoscono i giocatori più di me ed è anche giusto che io li segua senza impormi su argomenti di cui loro ne sanno più di me".

PJANIC AL CENTRO - "Al centro di tutto ci sarà (anche) Miralem Pjanic. "Per me è uno che deve toccare 150 palloni a partita ma dobbiamo anche allenare la capacità degli altri giocatori di darlgi sempre la palla. ​Io organizzo motlo la squadra nei primi 70 metri e lascio libertà negli ultimi 30", Mire sarà il metronomo e in avanti, oltre ai già citati attaccanti, dovrà fare il salto di qualità anche Federico Bernardeschi: ​"A me piace. Dopo Fiorentina-Napoli spesi parole importanti per questo ragazzo. Ha coordinazione, è tecnico e a me piace molto. Gli manca continuità e secondo me è il momento in cui deve andare alla specializzazione e giocare con grande continuità in un solo ruolo".

HIGUAIN OUT - Ma le sentenze di Sarri comprendono anche chi lascerà la Juventus e in prima fila c'è Gonzalo Higuain che ha "vissuto male" l'addio al club bianconero un anno fa. Il fatto che Sarri non abbia ancora parlato con il Pipita dopo la vittoria dell'Europa League la dice lunga sul futuro dell'argentino a Torino. "Ci parleremo quando rientrerà", ha sussurrato Sarri che per ovvi motivi non poteva mettere subito alla porta l'ormai ex numero 9. Intanto oggi Sarri farà un primo summit di mercato con Paratici. La nuova Juve sta nascendo e lui ha già fatto capire in che direzione vuole muoversi.

@lorebetto