Un discorso che ha coinvolto anche chi ha spostato l'equilibrio verso lo scudetto, l'immarcabile Douglas Costa di questi tempi. Il brasiliano, fino a dicembre, per sei volte in campionato non ha messo piede in campo, venendo impiegato in altre quattro occasioni in maniera marginale (meno di 20'). Poi il mondo è cambiato, dopo la sosta di inizio anno che gli ha fatto metabolizzare al meglio il calcio italiano. Il "problema" Higuain è stato risolto a settembre, pronti via, nel giro di una settimana: solo nove minuti a partita ormai chiusa nel derby d'andata vinto 4-0 con il Torino, poi ancora fuori dai titolari in Champions contro l'Olimpiakos. Due panchine ravvicinate che hanno caricato a pallettoni il Pipita, subito in gol appena buttato nella mischia nel secondo tempo contro i greci.
A Dybala di non sentirsi una primissima scelta è capitato un paio di volte, in entrambi i casi c'era di mezzo l'Inter. Fuori dagli undici all'andata e al ritorno, ma dal secondo tempo di San Siro si è innescata un'inerzia positiva che contro il Bologna l'ha riportato anche al gol. Anche Mehdi Benatia ha visto le ultime due partite seduto di fianco ad Allegri, lui che tra Madrid e la sfida scudetto col Napoli ha perso qualche colpo. Guai a dimenticare però gli altissimi standard di rendimento garantiti dal difensore marocchino per tre quarti della stagione. Ecco perché Allegri ha voluto fargli ricaricare le batterie fisiche e mentali. All'Olimpico, gli serve tirato a lucido.
Nella nostra GALLERY, i titolari bianconeri che nel corso della stagione hanno assaggiato la panchina