commenta
All'opposto rispetto al "titolarismo" esasperato di Sarri, le panchine rigeneranti. Massimiliano Allegri ha lasciato il segno in questa stagione con le sue scelte gestionali, più che mai necessarie per attutire l'effetto dei diversi momenti no vissuti da alcuni suoi giocatori. Bastone e carota, in un certo senso, nel dosare momenti di fiducia e pause di riflessione. Ma soprattutto l'innata capacità di saper leggere non solo i dati delle prestazioni in partita e in allenamento, ma anche gli sguardi e i pensieri di chi - una volta in campo - poi deve dare l'anima per la causa comune. 

Un discorso che ha coinvolto anche chi ha spostato l'equilibrio verso lo scudetto, l'immarcabile Douglas Costa di questi tempi. Il brasiliano, fino a dicembre,  per sei volte in campionato non ha messo piede in campo, venendo impiegato in altre quattro occasioni in maniera marginale (meno di 20'). Poi il mondo è cambiato, dopo la sosta di inizio anno che gli ha fatto metabolizzare al meglio il calcio italiano. Il "problema" Higuain è stato risolto a settembre, pronti via, nel giro di una settimana: solo nove minuti a partita ormai chiusa nel derby d'andata vinto 4-0 con il Torino, poi ancora fuori dai titolari in Champions contro l'Olimpiakos. Due panchine ravvicinate che hanno caricato a pallettoni il Pipita, subito in gol appena buttato nella mischia nel secondo tempo contro i greci.

A Dybala di non sentirsi una primissima scelta è capitato un paio di volte, in entrambi i casi c'era di mezzo l'Inter. Fuori dagli undici all'andata e al ritorno, ma dal secondo tempo di San Siro si è innescata un'inerzia positiva che contro il Bologna l'ha riportato anche al gol. Anche Mehdi Benatia ha visto le ultime due partite seduto di fianco ad Allegri, lui che tra Madrid e la sfida scudetto col Napoli ha perso qualche colpo. Guai a dimenticare però gli altissimi standard di rendimento garantiti dal difensore marocchino per tre quarti della stagione. Ecco perché Allegri ha voluto fargli ricaricare le batterie fisiche e mentali. All'Olimpico, gli serve tirato a lucido. 

Nella nostra GALLERY, i titolari bianconeri che nel corso della stagione hanno assaggiato la panchina