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Il giorno successivo alla grande vittoria complessiva della Juventus davanti al Barcelona nei quarti di finali, i media brasiliani hanno parlato tanto del conforto di Dani Alves a Neymar, la stella principale della nazionale verdeoro consolata dall'ex compagno dopo il triplice fischio di Bjorn Kuipers nella storica serata del Camp Nou.

Un gesto naturale di entrambi e di grande umanità: il pianto di Neymar ha commosso il Brasile, colpendo anche tutto il resto del mondo calcistico, così quell'abbraccio carico di affetto da fratello maggiore di Dani Alves.

Neymar è un vincitore, ha grandissima voglia di fare e non si è tirato indietro nel disperato tentativo di remuntada, già contro il PSG la rimonta parte proprio da lui e ovviamente pensava di fare di tutto per riuscire a farla ancora al Camp Nou. Ma davanti a sé c'era Daniel Alves, che in 180 minuti di grandissimo livello si è confermato il miglior terzino destro del calcio mondiale negli ultimi anni, come dimostra il palmares, pur avendo rincorso in alcune occasioni un Neymar che quando ha la palla al piede sembra imprendibile.

Ai media brasiliani nel dopo partita, Dani ha detto che non subire gol da quei tre fenomeni davanti ha dimostrato tutta la forza e la consapevolezza della Juve per andare avanti in Champions. Ma a proposito di Neymar ha parlato ancora da compagno di squadra, da fratello maggiore: “Viviamo una professione molto intensa e quando non riusciamo a centrare gli obiettivi questo ti fa male. Il pianto penso che fosse per l'eliminazione, a un vincente come lui non piace mai perdere. È successo anche a me, so quanto fa male soprattutto davanti ai propri tifosi.”, ha detto il numero 23 della Madama.

Parla da leader, come sempre Dani Alves. I tanti juventini che hanno visto con diffidenza l'arrivo del giocatore, temendo che forse non avesse più quella fame dei bei tempi, si sono dovuti ricredere: ora stanno scoprendo non solo la fame di vittoria ma anche la sua serenità unica nel vivere il calcio, il suo essere intelligente e rispettoso nei confronti dell'avversario. Contro il Barcellona abbiamo visto tutti che Dani è ancora quel terzino destro più forte del mondo. E ora, finalmente, ce l'abbiamo noi. Chissà, magari a fine stagione lo avremo anche con una Coppa dei Campioni in più per la Juve e una medaglia d'oro europea per il nostro “regista laterale”.