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  • Discussioni, ingenuità, carattere: ma alla Juventus manca quello che serve per il finale

    Discussioni, ingenuità, carattere: ma alla Juventus manca quello che serve per il finale

    • Marco Amato
    È difficile farsi largo in mezzo al caos che Lazio-Juventus lascia. È molto difficile districarsi tra i tanti episodi che hanno condizionato la partita, che hanno portato al pareggio finale che sa tanto di leitmotiv stagionale. E forse sta proprio in questo, nella confusione, nel saliscendi, quello che manca alla Juve per lo sprint finale nella corsa alla Champions League.
     

    Elettricità e carattere

     
    Abbiamo spesso criticato il poco carattere di questa Juve. Invece, questa sera, qualcosa che scalda sotto le ceneri sembra esserci, qualcosa su cui occorre soffiare forte per trasformarlo in fiammella: ed è quello che Tudor sta provando a fare. Ma da fiammella a incendio è un attimo, servirebbe gestire, far sì che scaldi senza bruciare.
     
    La prima scottatura sembra esserci all’intervallo, in una discussione che nasce tra Renato Veiga e Kolo Muani, sedata da Thuram. Nulla di grave, ma un segnale: un po’ di carattere e un po’ di confusione. Carattere che invece si vede all’approccio al secondo tempo: arriva il primo goal della gestione Tudor nella ripresa, e poi l’abbraccio pacificatore tra Kolo e Renato.
     
    Non passa molto e quella fiammella diventa incendio. Ingenuità di Kalulu che lascia la Juve in dieci: segno anche questo dell’incapacità di gestire emozioni e momenti della partita.
     

    Cosa manca

     
    Insomma, la Juventus continua a viaggiare sulle montagne russe senza essere capace di tirare il freno di emergenza e scendere. Una Juve senza mezze misure, ma è nelle mezze misure, anche nei compromessi, che si può trovare la continuità, quella necessaria per raccogliere 6 punti con Udinese e Venezia.
     

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