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Arturo Diaconale, direttore della comunicazione della Lazio e portavoce del presidente Claudio Lotito, ha parlato su Telelombardia. Ecco le sue parole: "Io ho fatto delle constatazioni, ci sono alcune società che hanno chiesto che il campionato venga annullato, mentre altre società come la Lazio chiedono che il campionato, nonostante le difficoltà, possa completarsi in maniera tale da evitare problemi generali su tutto il mondo del calcio. Che potrebbero portare questi problemi a una serie di disastri e di fallimenti di parecchie società di Serie A, B e soprattutto serie inferiori. Non parlo a nome della società, anche se poi sono il portavoce del presidente Lotito e il direttore della comunicazione".

"Non mi sembra che ci sia questa spinta forsennata a giocare ad ogni costo, ma una discussione in atto per decidere cosa fare, simile a quanto accade più in generale. Se si tengono i negozi chiusi per tre mesi i negozianti falliscono, le imprese vanno in default e via di seguito. E questo vale anche per il mondo del calcio. Io sostengo le mie tesi anche per amore di verità. Perché si sta verificando un curioso fenomeno: gli interessi della Lazio, identificati negli interessi del presidente Lotito, vengono identificati come interessi egoistici. Interessi di altre società invece sono interessi virtuosi: o sono tutti legittimi e siamo tutti sullo stesso piano, altrimenti si fa un'azione di ipocrisia inaccettabile"

SULLA JUVE - "La Juventus sta facendo di tutto per chiudere la stagione e vincere così il campionato? Le spinte per bloccare il campionato alimentano idee di questo genere, ma poi magari non sarà così ed è tutto da vedere. Nello stesso tempo la cosa vale per la Lazio: non è che se il campionato riprende, la Lazio l'ha già vinto. Se lo deve giocare, sarà il campo a decidere la classifica finale come è giusto che sia. Quali sono le pressioni? Sono quelle che emergono dalle indiscrezioni e anche dalle dichiarazioni. La Juventus e l'Inter oggettivamente hanno più difficoltà di altre squadre a riprendere gli allenamenti subito o nel giro di poco tempo, perché hanno avuto una serie di giocatori andati via con autorizzazione, ma che nel momento in cui dovessero tornare sarebbero costretti ai famosi 14 giorni di quarantena".