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È sempre un peccato grave separare la classe dal bianconero. La separazione risulta più dolorosa che mai, proprio perché è come provare a rompere il nucleo, l’essenza di questo club. È per questo che piangono tutti, dopo. Si piange per Dybala, non per Chiellini, con tutto il rispetto per Chiellini. Il mancino di Dybala, così brillante e vezzoso, era la collana della Signora. Pur non facendo parte del suo corpo, era un tutt’uno col suo aspetto, indispensabile per trasmettere la parte gioiosa e delicata della sua personalità. Del suo stile. 

Dopo le pennellate più mature di Del Piero, il capitano, è arrivata la grazia fanciullesca, la naturalezza, la sensibilità infinita di questo 10 argentino. Piace avere in campo un giocatore che tocchi il pallone in maniera completamente diversa dagli altri. Non si tratta di essere sempre decisivi, campioni robot alla CR7. Chi se ne frega di CR7! La classe di Dybala è un’altra cosa, ed è questa differenza che ci mancherà. Non è fare la differenza, è essere una differenza. È con i giocatori come Dybala che la Juve impara a emanciparsi dalla categoria meschina dell’utile. Se “vincere è l’unica cosa che conta”, spiegatemi le lacrime per Dybala. 
Quando è caduta la collana e le perle si sono disperse rotolando via, ho provato a raccoglierne almeno 10, quelle che ai miei occhi brillavano di più.
Ecco dunque i 10 gol più belli della Joya. Ciao gioiello.