VIOLENZA - "Parlare di violenza forse non è del tutto esatto. Mi spiego: io di schiaffoni in curva non ne ho mai visti volare. Ma è ovvio che erano, come dire, sottintesi. Cioè: se uno decide di tifare quando i capi hanno deciso lo sciopero del tifo, arrivano lì un paio di energumeni che ti dicono a brutto muso di smettere. A quel punto smetti, se non sei un pazzo sai benissimo a cosa vai incontro continuando a cantare. L'ho visto fare con persone che magari erano lì con il figlio piccolo: nessuno dei gruppi si è mai fatto problemi".
POSTI A SEDERE - "Ah vabbè, quella è la normalità. In curva non esiste la numerazione. Io avevo la fila 9, in teoria ero proprio in mezzo ai gruppi: mai vista una partita dal mio posto, quella zona la delimitavano ed era roba loro. E se decidono di svuotare la curva, la curva si svuota. Non mi ricordo la partita, è successo cinque o sei anni fa, ma per una protesta avevano fatto uscire tutti dalla curva nell'intervallo. Se non volevi prendere gli schiaffi dovevi andare. E, sì, nessuno aveva voglia di prenderne".
COSTI - "Cambiare posto? Ma magari c'è chi fa già fatica a pagare i 600 euro dell'abbonamento in Sud, che è il meno costoso, quindi non può permettersi la tribuna o altri settori. E poi anche cambiare settore non è facile. E, peraltro, nelle partite più importanti, quando i biglietti finiscono subito, la Sud è l'unico settore del quale riesci a trovarne. Ovviamente passando dai gruppi ultrà. E poi c'è tutto il meraviglioso mondo della Champions e dei tifosi juventini stranieri. C'è gente che arriva a Torino da tutto il mondo e il loro sogno è vedere una partita di Champions. Così può capitare che un biglietto di curva possa essere venduto anche a 300 euro. E lo comprano! D'altra parte, è gente che si è fatta migliaia di chilometri e magari ha già speso mille euro per essere lì. Magari lo fanno una volta all'anno, se non una volta nella vita".
MAGLIE E PALLONI - "In quel caso il pallone o la maglia devono essere consegnati immediatamente ai capi della curva e anche in questo caso ti convincono venendo lì con facce non proprio amichevoli. E non importa se il pallone l’ha preso un bambino".