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L'ennesima situazione caotica in seno alla Juventus, con l'inchiesta sulle "plusvalenze fittizie" che sta tenendo banco dal weekend, getta un'ombra sulla gestione societaria di Andrea Agnelli, almeno per quanto riguarda gli ultimi tre anni. Ovvero, da quando in seguito alla faraonica operazione-CR7 se ne andò un dirigente del calibro di Beppe Marotta, poi finito all'Inter dove ha allestito una squadra da scudetto.

L'ATTACCO FRONTALE DE LA STAMPA - "Sullo sfondo e sempre in attesa di giudizio, quella deliziosa botta d'immagine dell'esame di italiano di Suarez. E vogliamo parlare del reality (All or Nothing, ndr)? [...] A chi sarà venuta in mente una roba del genere nel sancta-sanctorum della Juventus? E quante volte si sarà rigirato nella tomba Giampiero Boniperti, custode e garante della privacy bianconera a tutti i costi? Mica finita, ci sarebbe anche la Superlega, volendo. Quasi a confermare che dopo anni di gestione oculata, e prima ancora di rispetto assoluto del dna bianconero, la maionese è improvvisamente impazzita. La gestione dell'ex delfino di Marotta, Fabio Paratici, passa per i parametri zero, tipo Ramsey, che costano effettivamente zero alla voce cartellino e montagne di quattrini alla voce contratti, con giocatori e procuratori. Poi arriva la voglia di bel gioco e Allegri non basta più, poi il flagello del Covid, per tutti, non solo per la Juve..."

DAGOSPIA SPARA LA SENTENZA - "John Elkann ha deciso: Andrea Agnelli non è più adatto al gestire la Juve"