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L'ultimo superpotere di cui ha abusato: saper riscrivere pure i finali. Quando tutto sembrava andare verso l'addio mogio e triste, Buffon si è regalato una notte di sogni realizzati e fantasie concretizzate. Semplicemente, da quell'abbraccio finale di destini incerti, Gigi si è lasciato avvolgere e ha provato ad assaporare ogni momento. Con il Bologna tornerà in panchina, ma il sapore di un'altra notte da re indiscusso gli ha dato la certezza che sì, per certe emozioni vale ancora la pena muoversi e soffrire, sbraitare e amare. Ecco perché continuerà, ecco perché l'ha chiarito ancora una volta: non si sente un giocatore passato, ma una risorsa importante per chiunque avrà la sua stessa lucida follia. 

I FANTASMI RICACCIATI - E' pronto a scendere in Serie B, a sposare un progetto interessante in Serie A. In ogni caso, a farsi protagonista lì dove c'è ancora bisogno di lui, aggrappandosi al desiderio di chiudere da eroe moderno e non da poster in camerette impolverate. Qualche vecchio tifoso, intanto, la sua immaginetta sul comodino l'avrà certamente rispolverata: la gioia per la vittoria - un paio di parate importanti anche questa sera - è stata accompagnata costantemente dal magone di tutto ciò che è stato e non potrà più essere. Vale per Gigi, vale per questo ciclo. Vale per tutti, in fondo. Per questo chiudere senza fantasmi e dunque rimpianti era l'unico sigillo perfetto per una storia semplicemente irripetibile. Adesso, qualche giorno di attesa, il verdetto, poi una nuova avventura. Con la consapevolezza di essere 'un uomo felice', pienamente realizzato, in grado ancora di volare più in alto dei destini prestabiliti dagli altri.