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Le critiche più superficiali ad Allegri, dopo la sconfitta di mercoledì sera contro l’Inter, arrivano probabilmente alle mie stesse conclusioni: l’ha persa lui. Vorrei però mostrarvi in questo articolo come sia fondamentalmente riduttivo concentrare l’analisi sul cambio di atteggiamento seguito al due a uno. O meglio, fuorviante, ci fa restare indietro, alla preistoria, ancorati a una mentalità/interpretazione basata più sulla superficie che sulle dinamiche puntuali e profonde del gioco. Non capiremmo come l’ha vinta Inzaghi, ad esempio, o quale elemento tattico sia sfuggito concretamente ad Allegri, mentre si preoccupava solo di difendere il vantaggio, abbassando il baricentro della Juve e passando al 5-3-2, nella parentesi di tempo cruciale che ha preceduto l’ingresso di Arthur. Perché Perisic è diventato tutto ad un tratto devastante? Può bastare la risposta “perché Cuadrado lo ha sofferto”? Evidentemente no.