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Una certezza: il carattere. Ad Arthur non manca sicuramente, anzi, spesso è fin troppo fumantino. Ma il brasiliano è deciso, volenteroso. Sa dove puntare, conosce i sui obiettivi e ha fretta di raggiungerli. Ha una voglia matta di giocare, di imporsi alla Juve e di farsi rimpiangere dal Barcellona, soprattutto. Si è sentito scaricato troppo presto, abbandonato per una buona plusvalenza quando avrebbe potuto dare ancora molto alla causa, visto che era arrivato come erede di Xavi. E quale occasione migliore se non il big match alle porte?   

SPAGNA E PIRLO - Il centro di gravità dei pensieri è solo uno: Arthur vuole prendersi la Juventus, battere il Barcellona da protagonista. Ma non è così scontato. In Spagna in queste ore, come spesso accade con gli ex, sono stati molto duri con lui: hanno parlato di un impatto timido, sostenuto dai numeri. La Juve ha pareggiato tre volte su tre con lui in campo (Roma, Crotone ed Hellas Verona) e l'ha avuto in campo solo una volta per 90'. E per lui si è già parlato di flop. Insomma, non proprio dei complimenti. E i più maligni continuano a bersagliarlo, nonostante le sue prestazioni siano state di buon livello, specialmente dopo i mesi di inattività della scorsa stagione. Tra lui e la rivincita personale sul Barcellona, però, c'è un "ostacolo": Andrea Pirlo. L'allenatore bianconero, in questo momento, vede la coppia Bentancur-Rabiot come la più adatta per la gara e dunque favorita. Arthur parte dietro, ma punta a scalzare uno dei due nelle prossime ore. La voglia è troppa.