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Sulle colonne de La Repubblica Paolo Condò commenta così l'esonero di Massimiliano Allegri, che secondo lui "non sarebbe mai dovuto tornare alla Juve". "L’ha fatto perché l’esonero a favore di Sarri l’aveva letteralmente offeso, e la smania di prendersi una rivincita gli ha impedito di fare un passo avanti (quando quel passo sarebbe stato il Real Madrid)" sostiene il giornalista. "Ha preferito farlo indietro anche perché Andrea Agnelli gli ha garantito un ricchissimo quadriennale, e questo è stato il grave errore dell’ex presidente. Certo, in quel momento non presagiva la tempesta giudiziaria che l’avrebbe travolto: ma nel calcio 4 anni di contratto tutti assieme sono un’era geologica che 90% dei casi porta dei guai. Come è stato [...]. La nuova dirigenza ha preferito puntare su Cristiano Giuntoli, pensando che i due fossero compatibili. Senza sapere che il ds considera Allegri un pezzo da museo, mentre il tecnico ritiene Giuntoli un Forrest Gump capitato lì per caso. Il tempo dirà se uno dei due abbia ragione, o se entrambi abbiano esagerato nella loro idiosincrasia".