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A Napoli c'è chi ha continuato a tenere, in gran segreto, i rapporti con Maurizio Sarri e in mattinata gli ha scritto per dargli coraggio. Un messaggio, perché legge solo quelli, a cui non ha risposto. Perché alla fine sapeva come sarebbe andata. E' l'incipit del retroscena sulla sera che precede l'esonero di Sarri da parte della Juventus, raccontato da Il Mattino, che coinvolge i suoi ex giocatori al Napoli, il tecnico e il club bianconero.

IL RACCONTO - Quando è andato a dormire (si fa per dire, ha trascorso una notte senza chiudere occhio) aveva già l'appuntamento con Andrea Agnelli alle 10,30. "I ragazzi del suo staff - si legge -  avevano capito tutto: «Ci mandano via». E così, con la faccia triste, con la morte nel cuore, Sarri subito dopo aver ricevuto la lettera di licenziamento, ha voluto comunicare alla sua truppa di fedelissimi dal vivo la decisione. «Dicono che non sia scattata la scintilla tra noi e la squadra», si limita a sbottare con una smorfia. È lo «sciogliete le righe»". Fine. Capitolo chiuso, nonostante ci sia ancora un anno di contratto, più uno di opzione. Potrebbe farsi un anno sabbatico, ma le riflessioni sono ancora lontane. Sarri aveva capito da qualche settimana che il suo destino era legato alla Champions: in qualsiasi momento del cammino in Europa, la sua Juve fosse caduta, lui sarebbe stato mandato via. Solo la vittoria alla final eight di Lisbona avrebbe costretto a fare marcia indietro quei dirigenti bianconeri che ormai non lo sopportano più,  prosegue il giornale. «La scintilla», ripete Sarri parlando ai suoi. Ianni e company sorridono. Tra la rabbia e l'amaro di un'altra avventura finita male.