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    La psicologa che è stata vicino a Fagioli: 'Si riaprirà questa ferita'

    La psicologa che è stata vicino a Fagioli: 'Si riaprirà questa ferita'

    "Fagioli lo ha raccontato durante gli incontri con i ragazzi: a 14 anni era già fuori di casa, alla Juventus si è ritrovato catapultato in una realtà economicamente molto favorevole che lo distanziava dai suoi pari ma anche in una realtà sociale che lo ha isolato", le parole della psicologa e psicoterapeuta Sara Vengust, che ha partecipato ad alcuni eventi in cui l'ex centrocampista della Juve ha parlato di ludopatia e scommesse. La psicologa ha parlato della situazione di Fagioli e le conseguenze possibili di questa vicenda che si è riaperta negli ultimi giorni. Le sue dichiarazioni a Tuttosport. 

    NON IL PRIMO NE' L'ULTIMO -  "È capitato a Fagioli come è capitato ad altri pazienti in trattamento per disturbo da gioco d’azzardo. Lui è salito agli onori della cronaca intanto perché si scommette in maniera commisurata alla disponibilità di denaro, e lui chiaramente aveva grande disponibilità. Inoltre perché è un personaggio pubblico. Poi, non è il primo e non sarà l’ultimo...".

    COSA HA PORTATO FAGIOLI IN QUESTA SITUAZIONE - " A teatro Fagioli ha descritto bene questi lunghi pomeriggi in cui era da solo. I compagni erano più grandi o comunque radicati sul territorio e dunque il gioco diventava qualcosa con un valore quasi relazionale. Peraltro in questo caso si parla di gioco clandestino, che è ancora una realtà di secondo livello. Si rischia di più".

    FERITA RIAPERTA - "Si riaprirà questa ferita che lui sta cercando di chiudere. Quello che noi clinici cerchiamo di fare in questi casi è vedere la fragilità, la solitudine, l’isolamento".

    IL FAGIOLI "LUDOPATICO" NON ESISTE PIU'? - "Me lo auguro per lui, perché ha fatto un grande sforzo. Lui stesso ha detto: spero che sia un capitolo chiuso, ma bisogna tenere la guardia alta in ogni momento".

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