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Arrivato così com'è andato via: avvolto nel caldo torinese, senza una vera immagine a sancire un passaggio comunque importante. Arthur è della Juve: è atterrato a Caselle, ha speso la notte in città, si è recato al JMedical a metà mattinata, ha concluso i test e se n'è tornato a Barcellona già in serata. Già, ma chi l'ha visto? 

GIORNATA PARTICOLARE - Non l'ha visto nessuno, proprio nessuno. Un paio di frame all'arrivo (sezione vip dell'aeroporto, ben distanziate le telecamere), poi è svanito nella notte torinese. Che non va intesa come movida, ma come primo assaggio di quella che sarà la sua vita. Qualche ora di sonno, meritata, e poi dritto sotto la nuova 'casa', ossia l'Allianz Stadium. Giornalisti e tifosi (una decina) dribblati da un ingresso secondario. Contemporaneamente, si consumava virtualmente l'addio di Pjanic: anche per il bosniaco, i test di rito e i primi approcci quantomeno con i delegati del Barcellona. Chissà se si sono incontrati, come un prima e un dopo che inevitabilmente finiscono per intrecciarsi. 

ADESSO - Resta da capire quando sarà il prossimo aereo da Barcellona a Torino. Le intenzioni di Arthur sono più 'cattive' rispetto a quelle di Miralem: dipendesse da lui, deluso com'è, inizierebbe immediatamente a vestire il bianconero. Chiaramente, non è possibile. Giustamente, i blaugrana si opporranno. Tuttavia, resta aperta la possibilità di 'svincolarsi' già ad agosto: niente Champions (e complicazioni) per il brasiliano, che caricherebbe le pile per la sua nuova - firma arrivata, è praticamente ufficiale - avventura.