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Continuano a far discutere le dichiarazioni di Francesco Calvo. O, quantomeno, parte della lunga intervista concessa a Calcio e Finanza.

 

Juventus a Milano, le parole di Francesco Calvo


«A livello prettamente commerciale Milano offre opportunità superiori rispetto a Torino. Il nostro team commerciale è stabilmente nel capoluogo lombardo, che alla fine è il centro economico italiano. Parlavo con dei colleghi di Ferrari: Maranello è un paesino nel modenese, visitarlo è un’esperienza incredibile, però anche loro hanno aperto un ufficio a Milano che commercialmente conviene anche solo per comodità. Noi per quanto siamo vicini, scontiamo questo problema. Ogni tanto sogno di essere a Milano come società a livello commerciale (ride, ndr), ma ci sono già due squadre e non ci sarebbe spazio. Detto questo, siamo orgogliosi di poter rappresentare Torino nel mondo, una città a cui siamo storicamente molto legati e che anche i nostri tifosi, italiani e internazionali, considerano casa, una città alla quale Juventus apporta valore in termini di notorietà ed in termini economici, visto l’impatto che ogni partita della Juventus ha sul territorio».

 

Juventus a Milano, interviene la politica


Sulle parole di Francesco Calvo é intervenuta anche la politica. Di seguito il comunicato stampa di due senatori di Fratelli d'Italia:


“La panchina di Corso Re Umberto, i leggendari ragazzi del Liceo Classico Massimo d’Azeglio, il primo campo in Piazza d’Armi, gli Agnelli: ogni singolo granello di Juve è indissolubilmente legato e riconducibile a Torino. Francesco Calvo, attuale dirigente bianconero, sogna di portare la Juve a Milano? E’ un’affermazione grave, da rosso diretto e svariate giornate di squalifica. Spero chiarisca”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.
“Auspico – continua Roberto Ravello, dirigente regionale di Fratelli d’Italia – che si tratti di una boutade mal riuscita, non penso che immolare storia e tradizioni sull’altare del business sia in qualche modo premiante. Nemmeno nel calcio, nemmeno nel calcio di oggi. Anzi, semmai credo sia proprio questo il problema: aver ricondotto una passione nell’alveo della fredda e imperscrutabile finanza. Si tratta, per di più, di uno schiaffo all’impegno istituzionale di questi anni: basta ricordare il capitolo Continassa, con il Comune a siglare un’intesa per l’utilizzo di un’area da 270mila metri quadri, favorendo la realizzazione del progetto. La memoria non dovrebbe mai essere selettiva, così come l’identità territoriale non andrebbe mai messa in discussione o, peggio, rinnegata”.

 

Cosa c'è dietro


In parte, sorprende l'intervento duro e a gamba tesa di alti esponenti del Parlamento su una dichiarazione di Francesco Calvo. L'impressione é che questo scontro sia parte di una frizione più grande ed evidente che da mesi va avanti tra John Elkann, la galassia Exor e il Governo con a capo la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, di Fratelli d'Italia.


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