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L'esame da Maestro. Andrea Pirlo ha concluso ieri, a Coverciano, il Corso Master Uefa Pro, che l'ha iscritto nel registro allenatori ufficiosamente. E dato il diritto di allenare la Juventus. Servirà la conferma ufficiale, dal voto che dovrebbe essere reso noto domani, ma le indiscrezioni raccontano di un successo annunciato: il condizionale, spiega Tuttosport, è d’obbligo perché non è certo che il punteggio sia comunicato domani e perché non è proprio detto che venga comunicato. La prassi prevede che siano resi noti soltanto i 110 e lode, per il resto solo promozione o bocciatura.

GLI ESAMI - La sessione d’esame si chiuderà oggi e che si è svolta così: in mattinata i colloqui relativi alle singole materie, da Tecnica e tattica calcistica con Renzo Ulivieri, direttore della Scuola Allenatori, a Comunicazione con il professor Felice Accame, da Psicologia con la dottoressa Isabella Croce, a Metodologia dell’allenamento con il professor Ferretto Ferretti e, infine, Medicina sportiva con la dottoressa Maria Grazia Rubenni. Poi, nel pomeriggio la discussione delle tesi. Pirlo ne ha presentata una dal titolo: “Il mio calcio”, con relatore Ulivieri e ha raccontato le sue idee di gioco. "Con la stessa personalità, sicurezza e disinvoltura con cui le dipingeva sul campo da allenatore. A colpire - racconta Tuttosport - la commissione però non è stato solo l’atteggiamento del nuovo tecnico bianconero, ma anche il contenuto stesso della tesi". 
 
LA TESI - Di Pirlo ha colpito la visione moderna ed europea della sua idea di gioco e la chiarezza dei suoi concetti, ma anche la grande flessibilità ed elasticità del suo approccio, tanto dal punto di vista tattico - difesa di base a quattro, costruzione a tre e modulo liquido - quanto dal punto di vista tecnico, in quel gioco che si basa sul corto ma che ricerca anche la profondità e le verticalizzazioni. I punti fermi? La voglia di costruire gioco: “La palla si spazza solo sulla linea di porta, altrimenti si gioca”, è una massima contenuta nella tesi. Poi difesa alta, votata al coraggio e al recupero immediato: "atteggiamento cardine di una fase di non possesso studiata e preparata dal tecnico bianconero con un’attenzione che ha colpito i commissari", scrive il giornale. In fase offensiva, invece, un concetto chiave è la grande importanza data allo sfruttamento degli esterni in ampiezza. Questi i passaggi più interessanti.