2
All’Arechi di Salerno abbiamo visto qualcosa di diverso. L’avversario, debolissimo, certamente l’ha permesso. Così come la panchina di Rabiot e l’assenza di Chiesa hanno determinato un nuovo contesto tattico. La Juve insomma doveva fare la partita, vincere e nel frattempo, magari, sperimentare. Conoscersi un po’ meglio. Allegri ha optato per un 4-2-3-1 puro, con un esterno a piede invertito e l’altro no. Dybala trequartista sotto Kean. Ma è stato soprattutto lo sviluppo offensivo a rubare l’occhio. La voglia di tessere e sbilanciarsi, giocando con pazienza contro la difesa chiusa di Colantuono. Cerchiamo di capirci scendendo nel dettaglio.