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Proprio non ci voleva. L'avremmo detto chissà quante volte, in questi ultimi mesi di incredibile difficoltà. Certo, il coronavirus ha colpito trasversalmente in ogni settore e ognuna delle parti che lo compongono, mettendo in risalto ogni problema più di quanto non sarebbe stato altrimenti. E' il caso della Juventus, ad esempio, che da tempo convive con i conti da far quadrare e che, a prescindere da tutto, nel prossimo mercato avrebbe dovuto fare qualche sacrificio. Dalla normalità all'eccezionalità, quindi, è cambiato poco per Fabio Paratici, anche se i problemi di ieri, oggi, si pagano a prezzo molto più caro. Su tutti, la disomogeneità di una rosa profonda, certo, ma non equilibrata. E, di conseguenza, con stipendi ormai fuori portata, in relazione al valore e all'impatto di chi li guadagna. 

Il mercato, quindi, richiederà più che qualche attenzione, visto che la missione, quasi impossibile, della società sarà quella di rafforzare la squadra senza dover insanguinare i bilanci. Per questo, al di fuori dei soliti "esuberi" (Rugani su tutti, ma anche Khedira), anche Miralem Pjanic è divenuto un sacrificabile: il suo valore di mercato è alto e consente di fare operazioni senza però scardinare l'ossatura della squadra. In sostanza, il prezzo di Pjanic è più alto del suo rendimento, mostrato quest'anno ovviamente. Un caso simile potrebbe essere quello di Douglas Costa, giocatore dal prestigio internazionale, ma che a Torino ha faticato a dare continuità: a prove da imprescindibile, infatti, ha spesso accostato lunghi periodi di stop, tra problemi fisici e comportamentali. che ne hanno sempre fermato il decollo. 

Operazioni in uscita, ma anche in entrata. Non è impossibile che la Juve possa fare qualche acquisto importante, anche senza scambi in mezzo: Paratici stesso ha ammesso che si lavorerà molto di più sui prestiti, suggerendo come le formule di acquisto quest'anno diventeranno più importanti del prezzo stesso. Addio quindi ad affari cash fatti e finiti, ma ben venga ad operazioni pluriennali, tra prestiti e riscatti. Così come potrebbe fare con Kaio Jorge, caro talento del Santos (30 milioni). Infine, non si potrà sprecare nessuna risorsa: da Kulusevski e Pellegrini che rientrano dal prestito, fino alla rosa U23 - dall'anno prossimo più che mai indispensabile per "risparmiare" -. Non sarà facile.