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Di questi tempi basta nulla, meno di mezz'ora per decidere una partita, per segnare un'altra volta. Alvaro Morata è così, è maturato, diverso da quello che ha lasciato Torino anni fa, migliorato nelle doti e nella testa. E ora incide, per davvero. Al 92' ha bollato anche la gara contro il Ferencvaros e regalato alla Juve la qualificazione agli ottavi di Champions con due turni d'anticipo, anche in una serata piuttosto grigia. Ma lui non si ferma qui.

LA MISSIONE - Ai microfoni della Uefa, infatti, ha dichiarato: "Vogliamo andare a Barcellona per giocarci tutto: puntiamo al primo posto. Contro gli ungheresi sembrava una partita di calcio di vent’anni fa, molto difensiva: è difficile così. In Champions qualsiasi squadra ti può fare male quindi siamo molto contenti di aver vinto perché tutto è ancora da decidere in vetta".  Appuntamento a martedì 8 dicembre al Camp Nou, perché accontentarsi di questi tempi non è una strada percorribile, perché Morata vuole sempre di più, da se stesso e dalla Juve. Anche e soprattutto per questo motivo è lui il titolare là davanti, il prescelto al fianco di Ronaldo. Pirlo ha le idee chiare. 

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