commenta
La Juventus è avvertita. Il Chievo Verona cade dopo appena tre minuti, con Khedira abile a bucare una difesa fin da subito distratta, poi si rialza e spaventa i bianconeri, prendendosi addirittura il vantaggio. Il muro regge, la squadra di Allegri trova il pareggio, ma nulla più, fino al terzo minuto di recupero. Una magia di Alex Sandro propizia la rete decisiva di Bernardeschi e passa la paura, ma i bianconeri devono imparare a tutti i costi una lezione dalla partita del Bentegodi.

CINISMO DA RIVEDERE - Una Juventus a trazione offensiva, con due esterni eccellenti in fase di spinta, ma che patiscono quando si tratta di difendere, deve mettere in conto la possibilità di subire qualche gol in più rispetto alle ultime, clamorose stagioni del proprio reparto arretrato. La presenza di Ronaldo in un attacco già fortissimo, però, presuppone che siano svariate le occasioni a disposizione dell'attacco bianconero per "fare un gol in più" rispetto agli avversari. Da sfruttare nella maggior parte, al contrario di quanto successo oggi. Dopo la rete al primo tiro in porta con il centrocampista tedesco, quantomai cinico, troppe le occasioni mancate dalla Vecchia Signora in un primo tempo letteralmente dominato e chiuso, a sorpresa, in una situazione di parità. Il fenomeno portoghese non ha trovato la via della porta, ma soltanto perché ad opporsi è stato un Sorrentino in forma strepitosa, perfetto praticamente in ogni situazione in cui è stato chiamato in causa. 

NESSUNO REGALA NULLA - "Ai bianconeri questa partita può aver insegnato che niente è scontato", ha affermato il grande ex bianconero Giaccherini, autore del gol del vantaggio che ha fatto sperare il Chievo a inizio del secondo tempo. Lezione che deve essere chiara da subito a tutti e contro qualsiasi avversaria. E' anche vero che la Juventus è pronta a lottare fino alla fine e Ronaldo ha già fatto suo il motto, in campo e fuori, che rappresenta al meglio la filosofia bianconera. Anche in una partita in cui l'arbitro Pasqua ha fatto di tutto per mettere i bastoni tra le ruote alla Vecchia Signora. Due rigori netti non assegnati, su Cancelo prima e su Cuadrado poi, oltre al gol annullato a Mandzukic, per la motivazione sbagliata. Poco importa, questa squadra non ha bisogno di trovare giustificazioni. Il Chievo Verona avverte, la Juventus prende appunti: la strada verso l'ottavo scudetto consecutivo è tutt'altro che in discesa.