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Pressing. Ovvero, azione insistente & pressante. Un termine parecchio utilizzato nel calcio, e di cui ultimamente si sta facendo un grande uso anche fuori dal campo. In particolare, in zona Capitale. Dove c’è chi non sembra prendere in considerazione l’ipotesi che il campionato non ricominci più. Non è improbabile, ma una possibilità concreta. Allo stato dell’arte sanitario
del Paese, l’unica percorribile. A Roma non ne sono però del tutto convinti, e vanno appunto di pressing affinché la Serie A riprenda il prima possibile, onde evitare il fallimento. Scenario evocato pure ieri da Arturo Diaconale, il quale ha ribadito di parlare a titolo personale, da tifoso, ma resta pur sempre l’ottimo capo della comunicazione della SS Lazio. E ultimamente non sta affatto lesinando interventi sul tema campionato. Sarà una pura coincidenza, però non l’ho mai visto così attivo e loquace come in questi ultimi mesi. E sempre sullo stesso argomento. Il campionato deve ricominciare, lo scudetto va assegnato, e – ovviamente – gli allenamenti ripresi quanto prima. Tanto “Il Coronavirus, presto o tardi, passerà”. I suoi interventi, su radio e social, sono tutti di questo tenore. E non penso di sbagliarmi se credo che Lotito li condivida. Il punto sta proprio lì, in quel “presto o tardi”. Tutti ci auguriamo il ritorno alla normalità il più presto possibile, uscendo così dall’incubo in cui ci siamo trovati catapultati, però i dati snocciolati quotidianamente dalla Protezione Civile sembrano propendere più per il “tardi”. E se così sarà, bye bye campionato. Ci si rivede ad agosto, forse. Un finale di partita del tutto escluso in casa Lazio. “Il campionato va terminato, evitando ulteriori disastri”. Bisogna fare insomma di tutto per farlo ripartire.

LA LEGGE LAZIO - Cominciando dalla ripresa degli allenamenti, perché i calciatori sono più al sicuro e tutelati in un centro sportivo sanificato piuttosto che a casa propria. E se alcune squadre potrebbero non avere subito a disposizione tutti i propri giocatori, causa quarantene varie, pazienza, ne va della responsabilità dei singoli club. Tradotto: avevano solo da non lasciarli partire. Chi rimane indietro, non lo si aspetta. La Lazio ha fretta di giocarlo e vincerlo questo campionato indifferibile. Questa stagione, pare di capire, sarà regolare solo se la si porterà a termine e vincerà la Lazio. In caso contrario, sarà la fine dell’azienda calcio Italia. La Lazio è meritatamente 2° nella temporanea classifica della Serie A, resta ultima in quella del buon senso. E non per colpa di Simone Inzaghi e i suoi ragazzi.