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Il 4-3-3 è il modulo perfetto per una Juventus sempre più straniera. E per il futuro, per la panchina, occhio al 'piemontese' Pochettino, allenatore del Tottenham e prossimo avversario dei bianconeri in Champions League. Sono questi i temi dell'appuntamento di questa settimana con la rubrica Juventus Fight Club de ilbianconero.com: il modulo, la percentuale di stranieri in ascesa nell'undici titolare e il nome del possibile successore di Allegri.  

1) 4-3-3 VS 4-2-3-1 - Il modulo perfetto per la Juve 2017-18 è il 4-3-3, ormai ci sono pochi dubbi. Lo si è visto anche a Verona, dove il cambio (forse troppo affrettato) Bernardeschi per Bentancur al 46' ha tolto un centrocampista alla squadra e ha mandato in sofferenza la mediana. Tornando al 4-2-3-1, nel secondo tempo del Bentegodi, i bianconeri sono tornati a incassare un gol dopo otto partite e mezza, complice il grossolano errore in disimpegno di Matuidi. Appare chiaro che, per proteggere la difesa, rendendo inalterate le potenzialità offensive, tre centrocampisti di ruolo siano indispensabili per questa Juve, che nella prima parte della stagione aveva subito troppe reti. 

4-3-3 BATTE 4-2-3-1

2) JUVE STRANIERA VS JUVE ITALIANA - Sempre al Bentegodi, la Juventus ha schierato una formazione titolare con un solo italiano (Chiellini), un inedito. A Torino, hanno sempre fatto dell'italianità della rosa un punto di forza, regalando spesso e volentieri l'ossatura vincente alla Nazionale (1934, 1982 e 2006). Il fatto che ci sia così poca Italia nella Juve odierna è un altro sintomo del difficile momento del calcio nostrano. Perché al di là delle colpe dei Ventura e dei Tavecchio, sono proprio i campioni a mancare, oggi, nel nostro paese. E se non ci sarà un'inversione di tendenza, al momento difficilmente pronosticabile, quella che vedremo nei prossimi anni sarà una Juve sempre più straniera, almeno nell'undici titolare. 

JUVE STRANIERA BATTE JUVE ITALIANA 

3) ALLEGRI VS POCHETTINO - E chissà che anche l'allenatore della Juve possa essere, nel prossimo futuro, uno straniero. Nell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Mauricio Pochettino ha parlato con piacere delle sue origini piemontesi e della gioia nel poter respirare, in occasione degli ottavi di finale di Champions fra i campioni d'Italia e il suo Tottenham, l'atmosfera di Torino, la città dalla quale i suoi avi partirono per l'Argentina. Alla dirigenza della Juventus Pochettino piace molto, e da tempo, e in occasione del recente sorteggio di Champions Pavel Nedved ha avuto occasione di elogiarlo: "Un grande allenatore che riesce a far rendere al massimo il potenziale offensivo che ha a disposizione". E' presto per parlarne, ma fra gli allenatori tenuti d'occhio dalla Juve per il dopo Allegri, nel 2020, insieme a pochi altri (Simone Inzaghi, Diego Simeone, Eusebio Di Francesco) c'è sicuramente anche Pochettini.

POCHETTINO BATTE ALLEGRI O ALLEGRI BATTE POCHETTINO? LO VEDREMO FRA IL 13 FEBBRAIO E IL 7 MARZO...