Arrivato a parametro zero nell’estate del 2019, con un ingaggio di sette milioni a stagione e bonus ricorrenti agli agenti, in più di due anni a Torino non ha mai trovato continuità. Tanti infortuni, qualche polemica, l'ultima in nazionale, che potrebbe aver messo la parola fine sul suo viaggio bianconero. Le critiche al metodo di lavoro, diverso tra Juve e Galles non sono piaciute, specialmente visto il suo apporto veramente scarso alla causa in queste stagioni. La goccia che ha fatto traboccare il vaso: indisponibile per il derby, convocato comunque dal Galles, critica la Juventus e poi gioca 90’, da capitano, segnando.
La Juve, parole sue, non lavora bene con lui, solo il Galles "sa come tirare fuori il meglio di me e farmi giocare tante partite consecutive". Un attacco che segna un nuovo punto di non-ritorno nelle relazioni fra giocatore e club: la Juve non farà e non ha mai fatto barricate per il suo addio, specialmente con quell'ingaggio, ma offerte convincenti non ci sono. La speranza - sottolinea la Gazzetta - è che l’Aaron in versione Galles convinca un club di Premier.