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Il vero errore di CR7 sapete qual è stato? Non aver accettato di diventare il centravanti assoluto di Sarri a inizio stagione. Sarri lo avrebbe messo al centro di tutto, lo avrebbe coccolato e spinto in una direzione nuova e stimolante. Ma Ronaldo ha detto di no, così il Comandante è stato costretto a guardarsi attorno e a rispolverare il Pipita, che ora è diventato il vero insostituibile di questa squadra. Non badate al turnover, alla staffetta apparente con Dybala: questa Juve è fatta per loro due. E per Douglas Costa. Questo è ciò che sta emergendo con forza di settimana in settimana, e forse CR7, che è un fenomeno e non è certo uno stupido, se n’è accorto. Anche se Cristiano parte sempre titolare, qualcosa infatti non torna. Non torna che una delle migliori prestazioni la Juve l’abbia fatta a Brescia, senza di lui. Non torna che nelle ultime due gare la Juve con Ronaldo in campo sia apparsa bloccata, sterile e sbilanciata, mentre dopo la sua sostituzione in poco tempo abbia clamorosamente risolto i suoi problemi, in una maniera tra l’altro molto simile, guarda un po’. Ora ci chiediamo tutti cos’abbia, CR7, se sia effettivamente condizionato da un dolore (-ino?) al ginocchio oppure no. Speriamo che non stia bene davvero e che tutto passi in fretta, perché altrimenti un caso ci sarebbe, e sarebbe già sotto ai nostri occhi, pronto a scoppiare nel modo seguente.  
 
SE CR7 SI ALLARGA.. – Più Cristiano si allarga e meno diventa efficace. Lui, e di conseguenza anche la squadra. Cosa vuol dire oggi che la sua carriera se l’è costruita in quel modo? Oggi non funziona più, ha ragione Capello. Il fatto è che un campione come lui ha già dimostrato di saper cambiare e di sapersi adattare. Dunque perché torna laggiù? Per trovare più spazi? La mia tesi è la solita, già espressa anche dopo Atletico-Juve, nel precampionato. Quando CR7 non sta bene tende a defilarsi in fascia. Ma così a Sarri non piace.   



E in effetti se è esagerata e provocatoria la battuta di Capello (“Ronaldo non dribbla un avversario da tre anni”), qualcosa di analogo, magari un po’ meno tranchant deve pensarlo anche Sarri. Infatti nelle ultime due partite quando Ronaldo riceveva lungo l’out di sinistra, i casi erano due.



O puntava in isolamento il terzino e si accentrava schiantandosi sul raddoppio della mezzala.



O si limitava a un tocchettino dietro un po’ insipido, dopo il quale restava fermo sul posto. Un Sarrista a metà, o se preferite un Sarrista spento.



..MEGLIO DOUGLAS COSTA – Se questo è Ronaldo (ma Ronaldo non può essere questo!), meglio un esterno vero. Meglio Douglas Costa che salta l’uomo appena tocca palla. Anche perché nel frattempo non è che i primi esperimenti da trequartista del brasiliano stiano andando benissimo. Anzi.



Tanto a Mosca quanto col Milan Douglas Costa la differenza l’ha fatta quando è tornato in fascia, spostato da un Sarri evidentemente insoddisfatto. E a quel punto si è visto un tridente più sensato, con una prima punta vera (Higuain), un giocatore che apre il gas  a sinistra (Douglas Costa) e l’altro di fantasia un po’ largo a destra, un po’ tra le linee (Dybala).



DOUGLAS TREQUARTISTA, MINI BOCCIATURA- Soprattutto col Milan Douglas Costa, appena entrato, ha deluso da trequartista, tanto che dopo una serie di errori Sarri al 73’ lo ha spostato in fascia (mossa vincente). Il Comandante –è certo- continuerà a lavorare sul brasiliano da trequartista, ma ad oggi questa è ancora più un’intuizione da visionario che una realtà positiva. Per giocare lungo l’asse centrale del campo la velocità e il dribbling non bastano, anche se fanno comodo. Molto comodo.



Tuttavia partire dal centro e partire in fascia, coi piedi sulla linea del fallo laterale, non è mai la stessa cosa. Servirà tempo. Forse.



TRIDENTE VINCENTE – Il problema è che se Douglas Costa toppa da trequartista ma continua a essere decisivo nel solito ruolo, il 4-3-3 va fatto. Poi se a ciò aggiungiamo la fiducia crescente del sempre più intoccabile Higuain, la rinascita di Dybala e il gran rifiuto di inizio anno di Ronaldo, ne consegue che un CR7 non al top è certamente un problema. Chiaro, un fantastico problema.



Il gol contro il Milan è arrivato proprio dopo il cambio di modulo avvenuto intorno al 73’: il passaggio dal 4-3-1-2 al 4-3-3. Sotto vedete il punto di ricezione di Douglas Costa prima del doppio dribbling su Conti e Paquetá.



La differenza sostanziale tra questa azione e quella di Mosca (simile in molte cose per la verità, ad esempio in quell’inserimento coordinato della mezzala Rabiot) sta nella direzione del dribbling (a rientrare sì, ma non verso la punta Higuain) e nella posizione interna di Dybala, il falso esterno di questo nuovo tridente totalmente sudamericano. Proprio questa posizione della Joya garantirà il gioco a quattro verticale tra i tre attaccanti vicini e la mezzala Bentancur.



LA FASE DIFENSIVA SENZA CR7- Un’ultima osservazione va aggiunta sulla fase difensiva senza Ronaldo. Guardate l’applicazione estrema di Dybala e Douglas Costa in questo ripiegamento. Sì, neanche con Allegri Dybala difendeva con tanta foga e accanimento. È proprio in fiducia, è davvero maturato e coinvolto! La copertura è persino eccessiva in questo caso, tanto che il 4-3-3 si trasforma in un 4-5-1 con gli esterni alti addirittura più bassi dei tre centrocampisti. Non c’è niente da fare: Ronaldo deve tornare a battere un colpo. E al più presto.