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La Juve non ha imparato niente dall'ultima partita persa contro la Lazio. Fino ad oggi era l'unica della stagione ma a Riyad il ko dei bianconeri è arrivato nello stesso modo dell'Olimpico, se non peggio. La squadra di Inzaghi ha quasi dominato nel primo tempo, è passata in vantaggio ed ha sfiorato il raddoppio in un paio di occasioni. La Juve ha pian piano alzato il baricentro ed alla fine dei primi 45 minuti ha pareggiato i conti con Paulo Dybala, tutto sommato anche meritatamente. Nella ripresa però un'altra caporetto della Juve che non si è mai resa pericolosa, ha subito il gol del 2-1 e si è buttata in avanti scoprendo il fianco ai contropiedi della Lazio che alla fine ha chiuso i conti con la punizione di Cataldi dopo che il 3-1 di Correa era stato annullato per fuorigioco. Sembrava un film già visto e infatti al 90' e con la Supercoppa ormai tra le mani dei biancocelesti viene da dire che la Juve non abbia imparato niente dai suoi errori.

SARRI - Parlando in conferenza stampa Maurizio Sarri ha spiegato i motivi del ko al termine della gara, motivi fisici più che tecnici, almeno per lui: ​"Il problema di spendere energie atletiche è venuto fuori perché le energie iniziali non erano tante e perché potevamo scivolare meglio con i difensori esterni per risparmiare qualche corsa ai nostri centrocampisti, è l'interpretazione che può averci portato a spendere qualche energia in più. La sensazione non è che abbiamo perso per stanchezza ma per mancanza di brillantezza. Non siamo crollati al 70', eravamo meno brillanti fin dall'inizio secondo me". Poca brillantezza, insomma, e qualche errore di valutazione che lo stesso tecnico bianconero ammette: ​"L'allenamento di ieri mi ha portato su una strada diversa, abbiamo fatto forse il miglior allenamento della stagione, mi ha lasciato sensazioni di brillantezza che forse non erano completamente vere, la stessa sensazione ce l'ha avuta lo staff e tutto l'ambiente per questo abbiamo cambiato solo 3-4 giocatori ma la sensazione forse non era giusta".

TRACOLLO - Al netto dei meriti della Lazio ("Se continua così per otto mesi c'è poco da fare per tutti", dice Sarri) è evidentemente che la forma fisica della Juventus non sia la stessa della Lazio che per la seconda volta in due settimane ha surclassato fisicamente prima ancora che tecnicamente la squadra bianconera. Quando i tre là davanti attaccavano, soprattutto nel secondo tempo, infilavano sempre nell'imbuto creato dalla difesa di Inzaghi con la squadra biancoceleste sempre pronta a ripartire in contropiede facendo male, tanto male, ai bianconeri che nel secondo tempo non hanno quasi mai calciato in porta. Il pressing su Pjanic, involuto, e l'incapacità delle due mezzali di inserirsi in area creando superiorità numerica hanno poi condito l'ennesima sconfitta bianconera.

DE SCIGLIO - I tifosi della Juve si sono scagliati contro Sarri pure per la scelta di far giocare De Sciglio sulla destra. Scelta prevedibile, tra l'altro, vista la prova negativissima di Cuadrado proprio due settimane fa all'Olimpico. De Sciglio è corresponsabile del primo gol, simile a quello segnato dalla Lazio due stagioni fa sempre in un match di Supercoppa quando l'ex Milan si fece saltare da Lukaku. Poi Sarri ha deciso di toglierlo per buttare dentro Cuadrado e lì la Juve ha perso l'equilibrio che era riuscita faticosamente a trovare nel corso di tutta la partita. Con il difensore ex Milan, insomma, Sarri ha sbagliato due volte: prima mettendolo in campo dall'inizio e poi togliendolo a gara in corso ma è tutta la Juve a non aver imparato la lezione dell'Olimpico. Le lancette dell'orologio sembrano essere rimaste ferme ad allora, al netto di incontri e faccia a faccia raccontati da Sarri e dai senatori bianconeri dopo il ko di due settimane fa. E con il primo trofeo della stagione sfumato la sensazione è che non sarà solo l'Inter a contendere lo scudetto agli uomini di Sarri.

@lorebetto