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Alla fine la Juve si è arresa. O almeno così sembra. Gonzalo Higuain resterà in bianconero. E ora lo mette al centro. Dell'attacco, sicuramente. Del progetto, di conseguenza. Provando a salvare le apparenze. “Si tratta di uno dei primi due o tre centravanti al mondo”, dichiarava la scorsa settimana Pavel Nedved. D'altronde bisognerà restare insieme, puntare a vincere tutto insieme. Quindi meglio tornare a volersi bene. Ha vinto Higuain la guerra di nervi con la Juve, che per oltre un anno ha provato a venderlo in ogni modo. Accettando il prestito al Milan, poi quello al Chelsea. Avvisando il fratello-agente Nicolas di trovarsi un'altra squadra, perché di spazio per lui non ce ne sarebbe stato nonostante l'arrivo di Maurizio Sarri. Higuain ha detto no, è stato male lontano da Torino, solo tre anni fa aveva messo tutto in discussione per dire sì alla Juve, da qui non si sarebbe mosso. Proposte lui non ne ha volute cercare né ascoltare, con la Roma ha dato una piccola apertura senza fare alcuno sconto né ai giallorossi né alla Juve. E alla fine è rimasto qui. E alla fine la Juve si è arresa e lo ha tolto dal mercato.

LA MAGLIA – La conferma non è tanto nelle parole di Nedved o nel ruolo di titolare che oggi sembra suo. Ma in un segnale lanciato su un altro mercato. Quello delle maglie, per esempio. La stagione è iniziata con la Juve che gli ha pure tolto la maglia numero 9, senza padrone fin dal suo passaggio al Milan, assegnandogli la numero 21. Rimasta fuori dai circuiti di vendita, però. Impossibile non leggere tutto questo come un senso di precarietà per lo status del Pipita. Poi, la novità, improvvisa, non annunciata: da un paio di giorni anche la maglia 21 di Higuain si può acquistare. Perché acquistare lui non è possibile, non lo è stato fin qui e difficilmente lo sarà fino al 2 settembre.